“Fare i conti con l’Ambiente 2015”, chiusa con successo l’ottava edizione del Festival

[25 Maggio 2015]

Ennesimo successo, qualità degli interventi e incremento nel numero dei partecipanti per l’ottava edizione di “Fare i conti con l’Ambiente”, Festival formativo su rifiuti, acqua, energia, bonifiche e sviluppo sostenibile.

Tre giornate con 50 iniziative a kilometri zero: si è svolto infatti interamente nel centro storico pedonale di Ravenna all’interno di 12 sale attrezzate e ha previsto non solo conferenze a tema ma anche seminari di formazione (denominati labmeeting) e workshop in grado di abbracciare tutti i segmenti di attualità tecnico-scientifica del settore rifiuti, acqua, energia, bonifiche e sostenibilità ambientale.

A “Fare i conti con l’ambiente”, quest’anno, ha iniziato il professor Lucio Caracciolo, fondatore e direttore della rivista Limes, che da oltre vent’anni racconta la geopolitica mondiale. Caracciolo è stato l’ospite d’onore della serata inaugurale del Festival: davanti al pubblico che gremiva la Sala Matha – e che è intervenuto con numerose domande – ha sviluppato la “Geopolitica del caos”, approfondendo una serie di situazioni prevalentemente di ambito mediterraneo (l’Isis e la sua strategia, la situazione nella penisola araba, la destatalizzazione dell’Africa sahariana e il problema dei migranti, le principali problematiche ambientali di queste aree) e puntando l’attenzione sul rapporto fra questi eventi e la realtà italiana. Ha messo in guardia dagli eccessi di sensazionalismo da parte dei media, e ha sottolineato come la geopolitica debba partire, sempre, dalla lettura delle carte: contestualizzare i fenomeni storici all’interno dei territori in cui essi avvengono è un esercizio prioritario fondamentale per capirli meglio.

La riflessione sul tema “rifiuti” ha attraversato tutta la manifestazione, a partire dall’approfondimento sui Centri di Riuso come punti di incontro tra iniziative sociali ed ambiente, per un tema a cavallo tra visioni diverse dell’economia, strumenti innovativi di quantificazione dei costi sociali, esigenze di pianificazione, necessità dei gestori ed esperienze di chi opera nel sociale.

Si è parlato di Danno Ambientale, in una conferenza che ha visto la presenza di Leonardo Arru (ISPRA) e Laura D’Aprile (MATTM) e la moderazione di Simonetta Tunesi. Per proseguire con il focus specifico sulla “Gestione degli Inerti”, tema di scottante attualità che fa il paio con quello delle bonifiche: anche nel 2015 Ravenna si conferma sede dell’Alta Scuola di Formazione sulla bonifica di siti contaminati, corso residenziale rivolto a sviluppare concrete professionalità nel campo del recupero e riconversione delle aree dismesse e dei siti contaminati. Si è parlato anche di inerti riciclati e di rifiuti del settore edile, con proposte innovative nel campo del recupero alla luce della crisi del settore edile che ha creato un surplus di materiali non trattati e immessi nuovamente sul mercato.

E poi l’acqua, altro elemento caratterizzante dell’evento ravennate, con un workshop specifico sul tema della depurazione delle acque, tra regolazione ed industria, con casi di studio e nuove regolazioni tariffarie proposte dall’Authority nazionale.

Ed infine anche l’energia, vista soprattutto nelle sue forme efficienti (edilizia sostenibile) e a basso impatto (Low Carbon), con un approfondimento sui sistemi di accumulo dell’energia elettrica e termica. Con un culmine ideale nella conferenza “Energie per l’Italia del futuro”, energia come prodotto culturale e come propulsore di cultura, che ha visto gli interventi, tra gli altri, di Davide Tabarelli (presidente di Nomisma Energia), Umberto Minopoli (presidente Ansaldo Nucleare) e Federico Testa (Commissario ENEA).

Spazio anche per la progettazione europea e per le attività di disseminazione di importanti progetti europei (LIFE Gioconda, BIOLEAR, BIOMETHER, EMARES, PREFER, PRISCA), con temi come la partecipazione dei giovani alle decisioni sull’ambiente, il biogas (vero giacimento verde italiano), la filiera del biometano, la gestione sostenibile dei rifiuti, la produzione di energia rinnovabile.

La comunicazione ha investito tutta la manifestazione, con una copertura mediatica in tempo reale fatta di TweeTube, nuovo format 2.0 che consiste in video-pillole dei momenti più significativi diffusi via social, e il consueto coinvolgimento di giornalisti e blogger ambientali, con il culmine di questa mattina nel Labecamp, momento di confronto e incontro “a microfoni aperti” sui temi del giornalismo green, non-conferenza che ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di voci da FIMA, la Federazione Ambientale Media Ambientali, abilmente sollecitati da Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’Osservatorio Ecomafie di Legambiente.

Tanti anche i momenti culturali e di riflessione extra-scientifica e tecnica che hanno animato la 3 giorni ravennate, a partire dalle Emergenze Creative, performance a tema ambientale curate da Silvia Cirelli con (nello specifico 2015)  un artista impegnato in un mix significante di suoni della foresta amazzonica e della città di Ravenna; il contributo di Umberto Torelli, giornalista del Corriere della Sera, sul viaggio come metafora della vita; la presentazione del libro “La raccolta differenziata” di Daniele Fortini e Nadia Ramazzini; i Live Painting, pittura di frontiera a tema “green” con performance live; la Mostra sui Macchiaioli e i Futuristi del MAR, il Museo d’Arte di Ravenna.

Mario Sunseri e Giovanni Montresori, organizzatori dell’evento, affermano: “La vivacità del dibattito registrata e l’alta partecipazione agli eventi sono stati il sintomo del cambio di rotta per un settore che sta diventando sempre più cruciale per lo sviluppo del paese – uno sviluppo che coniuga alla crescita economica l’attenzione ambientale e sociale secondo un nuovo paradigma di qualità e innovazione. La voglia di informazioni e lo scambio di esperienze sono stati i driver della manifestazione e rappresentano i pilastri del nuovo paradigma”.

(Publiredazionale)