La rinascita dell’acciaio italiano passa per l’economia circolare: il focus a Ecomondo

Imballaggi e materia prima, ambiente e sicurezza. Da Ricrea una giornata di studi per il futuro dell’industria

[16 Ottobre 2015]

Quella dell’acciaio rappresenta da millenni un’industria dal valore strategico per il tessuto economico italiano, ma si presenta oggi anche come una delle sfide più difficili e affascinanti per la manifattura del Bel Paese. Sull’acciaio italiano gravano da tempo molteplici criticità, e tutte mostrano una qualche radice riconducibile a problematiche ambientale: sia che si tratti degli impatti relative alla produzione di acciaio sul territorio, sia che si faccia riferimento alle profonde oscillazioni di prezzo che stanno caratterizzando le materie prime – minerale di ferro compreso, oggi ai minimi da oltre un decennio – fondamentali per l’industria di settore.

Per questo appare evidente come il futuro dell’acciaio in Italia rimanga profondamente legato alla capacità del settore di innovare in direzione della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare. All’interno di questo processo, l’efficienza nell’utilizzo nei materiali e l’efficacia nell’utilizzare le più preziose miniere di cui il Paese dispone – quelle urbane, tramite riciclo –, rappresentano fondamentali fattori di competitività economica. Si tratta di un cammino possibile (e che alcune realtà virtuose hanno già intrapreso da tempo) e nel quale sarà possibile orientarsi meglio grazie alla giornata di studio Imballaggi in acciaio e materia prima: ambiente e sicurezza (in allegato il programma dettagliato), promossa da Ricrea nell’ambito della fiera Ecomondo.

Il 3 ottobre, all’apertura della kermesse che come ogni anno porta a Rimini molte delle migliori esperienze di green economy a livello internazionale, Ricrea – il Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio – strutturerà un convegno volto ad illustrare i contenuti ambientali sottesi alla produzione dell’acciaio proveniente da rottame, di cui proprio gli imballaggi in acciaio provenienti dalla raccolta differenziata costituiscono un’importante fonte di approvvigionamento.

La giornata di studio sarà arricchita da presentazioni di tipo legislativo come da approfondimenti legati alle tecniche di miglioramento della sostenibilità dell’imballaggio in acciaio (mediante la riduzione del peso di stagno e l’impiego di saldatura senza ri-protezione), ma il cuore del convegno si annuncia l’indagine ad ampio raggio sul ruolo dell’acciaio da riciclo come attore dell’economia circolare. Ne sarà un esempio il case history di 23 aziende metallurgiche bresciane, che si danno un codice di comportamento in tema di emissioni ambientali: l’economia circolare, come sottolineano autorevoli rapporti internazionali, rimane infatti la via maestra per combattere il cambiamento climatico – oltre a rendere più sostenibili i flussi di materia che attraversano la nostra economia: secondo l’analisi prodotta dalla Ellen MacArthur Foundation e il centro studi McKinsey,  realizzare un’economia circolare in Europa da qui al 2030 potrebbe portare 1,8 mila miliardi di euro di benefici complessivi , un aumento del Pil dell’11% contro il 4%, un crollo delle emissioni di CO2 del 48% una riduzione nel consumo delle principali materie prime del 32%. Un’economia forte come l’acciaio.