Riceviamo e pubblichiamo

Guardie ambientali volontarie, Legambiente Livorno: «Incredulità per la loro cancellazione di fatto»

«A fronte di 140.000 euro di spese hanno portato nelle casse pubbliche 800.000 euro come proventi dalle sanzioni»

[4 Aprile 2016]

Non tutti i cittadini sanno che gli enti pubblici nella loro opera di prevenzione e controllo dei reati e illeciti contro l’ambiente sono affiancati da numerosi volontari che prestano servizio come Guardie Ambientali Volontarie. Fu proprio la Regione Toscana nel 1998 a fare scuola con una legge che regolamentava questa figura riconoscendone il fondamentale valore nel campo della tutela ambientale.

Legambiente Livorno è stata fin da subito impegnata in questa attività contribuendo con i propri volontari al presidio del nostro territorio e alla diffusione dell’educazione ambientale nei confronti dei cittadini necessaria prima ancora delle sanzioni.

Oggi, a distanza di quasi venti anni, ci troviamo increduli ad assistere alla cancellazione di questa esperienza che tanto ha dato in materia di lotta al bracconaggio, agli abusi edilizi, ad ogni forma di inquinamento ambientale, agli incendi boschivi ed altro ancora.

I recenti interventi di riorganizzazione voluti dal Governo hanno determinato un quadro di forte incertezza che ha colpito le forze di polizia che si occupano di tutela ambientale come il Corpo Forestale e la Polizia Provinciale mentre la soppressione delle province ha fatto il resto con la conseguente disgregazione delle funzioni amministrative.

La Regione Toscana con la LRT 30/2015 e altri atti in corso di emanazione, sta riscrivendo l’organizzazione e restringendo le competenze delle GAV, decretandone di fatto la cancellazione dal momento che il testo è molto vago anche su quali enti debbano farsi carico di stipulare le convenzioni attraverso le quali le associazioni e i coordinamenti potevano ottenere i finanziamenti necessari allo svolgimento dei servizi.

Inoltre si paventa l’affidamento della vigilanza in materia di caccia alle stesse associazioni venatorie. Dobbiamo supporre che nella riallocazione delle competenze la Regione non sia in grado di valutare correttamente i costi e i benefici dell’attività svolta dalle GAV le quali a fronte di 140.000 euro di spese hanno portato nelle casse pubbliche 800.000 euro come proventi dalle sanzioni senza contare il valore dell’opera di deterrenza e educazione ambientale.

L’atteggiamento assunto dalla Regione assume il senso di un grave arretramento sul fronte della tutela ambientale che avvantaggerebbe solo le numerose lobbies che hanno interesse ad avere presidi deboli sul territorio, una realtà a cui non possiamo rassegnarci, per cui chiediamo al Consiglio Regionale e al Presidente Rossi di confermare il proprio impegno in questo settore rivedendo l’indirizzo dei propri atti e aprendosi al confronto con i rappresentanti di questa realtà.

di Circolo Legambiente Livorno