Riceviamo e pubblichiamo

Roma, da Museo geologico nazionale a uffici? «Reperti unici al mondo abbandonati nei magazzini»

L’intervento dei geologi oggi al Muse di Trento, inaugurando la tre giorni dedicata al centenario della Grande Guerra

[17 Settembre 2015]

In queste ore, con forza, facciamo nostro l’appello di Italia Nostra rivolgendoci con chiarezza al ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini, affinché lo storico Palazzo Canevari di Largo S. Susanna a Roma, risalente all’800, ridiventi Museo geologico nazionale. Quintino Sella in quel Palazzo volle il Regio ufficio geologico. Oggi apprendiamo che questo storico edificio di proprietà dello Stato, tramite la Cassa depositi e prestiti – Cdp Immobiliare, sarebbe destinato ad ospitare uffici dei suoi dipendenti.

Oggi le straordinarie collezioni geologiche e storiche, uniche al mondo come quella dei “tipi fossili” esemplari unici nel panorama internazionale, sono letteralmente imballate e sono state trasferite più volte in vari magazzini. Ancora oggi queste collezioni stanno morendo chiuse in pacchi , invece di essere mostrate alla gente come meriterebbero. Riportiamo finalmente questo grande patrimonio italiano a casa , nel Palazzo di Largo S. Susanna a Roma e ridiamo vita al Museo geologico nazionale. Tale Palazzo del fine ‘800 era stato destinato, su volontà di Quintino Sella, ad ospitare  i Musei di scienze della terra e l’elaborazione della carta geologica dello Stato. Oggi la scelta di destinarlo ad altro uso rappresenta davvero la rinuncia alla ricchezza scientifica, geologica di cui l’Italia ha invece bisogno.

Rischiamo in questo Paese di alimentare, produrre la perdita di memoria nella conoscenza del territorio danneggiando senza rimedio soprattutto le nuove generazioni. Che Palazzo Canevari sia invece non solo esposizione museale, ma un vero polo ambientale.

A Berlino c’è il Museo Geologico Nazionale  e così a Londra, Parigi, San Pietroburgo. E Roma? La capitale d’Italia non ha un Museo geologico nazionale ma ha un patrimonio geologico fatto di reperti  unici al mondo miseramente impacchettati e abbandonati nei magazzini. Spesso imitiamo l’Europa, le capitali internazionali ma cerchiamo finalmente di farlo anche per il rispetto che hanno verso la cultura geologica e scientifica.

di Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi