Protezione civile, Croce rossa, associazioni. Si moltiplicano le iniziative

Terremoto, soccorsi da tutta Italia contro l’emergenza: ecco come aiutare (FOTOGALLERY)

Nonostante la propaganda dei disseminatori d’odio, anche migranti e l’Unione delle comunità islamiche d’Italia offrono il loro sostegno

[25 Agosto 2016]

Oltre 470 scosse dall’inizio dello sciame sismico, circa 1.500 sfollati e almeno 250 vittime. Sono i numeri del terremoto divenuto tragedia nel Centro Italia – i maggiori danni si registrano nei Comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Trontouna –, tragedia che somiglia sempre più in ampiezza a quella abbattutasi ormai sette anni fa a L’Aquila (dove si contarono più di 300 decessi). Una tragedia che ancora una volta sta compattando il Paese, con aiuti in arrivo – o già sul posto – da numerosissimi territori e realtà diverse tra loro, unite però nel prestare opera di soccorso.

Come descrive la Protezione civile, già nella giornata di ieri sono state «attivate per attività di soccorso e assistenza alla popolazione – con allestimento di aree di accoglienza complete di cucine da campo – le colonne mobili, oltre che delle Regioni colpite, di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Molise, Toscana, Emilia-Romagna e delle organizzazioni nazionali di volontariato Anpas e Misericordie. Impegnati sul campo anche Forze armate e Croce rossa italiana. Pronte a partire anche le colonne mobili di altre regioni d’Italia. Operative nelle attività di ricerca e soccorso anche le sezioni del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e numerose unità cinofile di regioni, province autonome e strutture operative del servizio nazionale. Subito operativa dopo la scossa la rete dei referenti sanitari regionali. Nei comuni che hanno subito maggiori danni, sono stati allestiti posti medici avanzati per garantire i primi interventi sanitari alla popolazione colpita».

Sui luoghi del terremoto sono accorsi non solo istituzioni e professionisti, ma anche molti volontari. Nei centri trasfusionali del Paese un gran numero di donatori si è recato per offrire il proprio sangue ai feriti. Raccolte di generi alimentari e beni di prima necessità sono state lanciate lungo tutto lo Stivale, mentre operazioni di raccolta fondi – in attesa che il governo, nel cdm previsto per stasera, deliberi l’utilizzo del Fondo per le emergenze nazionali – sono state istituite spontaneamente e da circuiti bancari, gruppi editoriali e svariate associazioni.

Una risposta unitaria che, a dispetto dello sciacallaggio diffuso sui social network e non solo dai disseminatori d’odio, attraversa fedi e nazionalità. L’Unione delle comunità islamiche d’Italia (Ucoii) è intervenuta chiedendo «a tutti i musulmani che possiedono i requisiti di recarsi ai centri trasfusionali per donare il sangue, e di partecipare alle attività di volontariato sul posto», oltre a invitare «tutte le comunità e le moschee a dare il loro contributo tramite l’associazione Islamic Relief», il cui staff già ieri è «partito con beni di prima necessità per i terremotati come acqua, cibo e medicinali». Anche alcuni migranti e richiedenti asilo (il Corriere della Sera riporta il caso di Gioiosa Ionica, in Calabria), sfuggiti da guerra e fame, hanno scelto di devolvere alla causa il loro “pocket money”, ovvero i soldi – 2,5€/giorno – cui dispongono per le spese personali. Ad Amatrice, tra gli altri edifici, sono «crollate tutte le cinque strutture del territorio comunale utilizzate per l’accoglienza dei richiedenti asilo». Il coordinatore dello Sprar Gioiosa Ionica, Giovanni Maiolo, non esita a sottolineare «questo piccolo ma rilevante gesto di aiuto tra popoli, da parte di chi si è sentito accolto e vuole in qualche modo ricambiare la solidarietà».

Per tutti quei privati cittadini che volessero offrire concretamente il loro aiuto segnaliamo in particolare che «su richiesta del dipartimento della Protezione civile, d’intesa con le Regioni colpite dal terremoto e grazie agli operatori di telefonia mobile e ai media, è stato attivato il numero 45500 per la raccolta di fondi attraverso l’invio di sms del costo di 2 euro. È possibile donare anche chiamando da rete fissa lo stesso numero. Il servizio è attivato con gli operatori nazionali Tim, Vodafone, Tre, Fastweb, CoopVoce, Wind e Infostrada, TWT, CloudItalia e PosteMobile. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma».

Per donazioni più ingenti ricordiamo che la Croce rossa italiana ha attivato – tra gli altri – una raccolta fondi dedicata all’emergenza: È  possibile donare attraverso l’IBAN: IT40F0623003204000030631681 utilizzando la causale “Terremoto Centro Italia”»