Al Movimento 5 Stelle non piace l’Unione energetica europea

Girotto: «La lotta alla povertà non si fa aiutando le multinazionali a svuotare le tasche dei cittadini»

[4 Giugno 2015]

L’unione energetica europea, uno dei pilastri delle politiche economiche e climatiche della commissione europea, non piace al Movimento 5 Stelle e il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto ricorda che «C’è in ballo la sicurezza energetica europea e lo sviluppo dell’economia comunitaria, ma sull’Energy Union il governo italiano gioca nella squadra delle lobby invece di quella di milioni di cittadini tartassati da bollette sempre più alte. L’8 giugno il Consiglio europeo dirà la sua sulla comunicazione della Commissione Junker per l’Unione energetica. L’Italia non ha posto critiche a quel documento, che difende le rendite di posizione dei petrolieri anziché favorire la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso l’energia pulita. Per questo il nostro voto in Commissione Industria è contrario».

Però, anche secondo il M5S «Il mercato unico europeo dell’energia è fondamentale per raggiungere gli obbiettivi di sicurezza energetica, stabilità politica, crescita economica, tutela dell’ambiente e delle fasce deboli della popolazione. Junker parla di diversificare le fonti energetiche facendo spazio a tutti. Ma non è vero, perché invece cancella gli incentivi alle fonti rinnovabili (lasciando invariati quelli alle fossili) e permette alle multinazionali dell’energia di aumentare le bollette di luce e gas per milioni di cittadini europei».

La conclusione di Girotto, che fa parte della Commissione industria, commercio, turismo, energia del Senato, è che «La lotta alla povertà e al cambiamento climatico non si fa aiutando le multinazionali a svuotare le tasche dei cittadini. Per questo il Movimento 5 Stelle non ci sta a questo modello di sviluppo e vota contro quel documento, che premia gli speculatori economici e penalizza i più deboli. Così si cancellano i diritti e si aumenta l’ingiustizia sociale. Non possiamo permetterlo».