L’analisi Coop sulle tendenze d’acquisto per le festività

Natale 2016, dall’Italia dei desideri a quella delle paure

Sotto l’albero i viaggi battono l’elettronica, ma domina l’incertezza verso il futuro. Soprattutto se si è giovani

[27 Dicembre 2016]

Più esperienze, meno oggetti e soprattutto molta incertezza. In attesa che vengano raccolti e resi disponibili i dati sugli acquisti natalizi effettuati nel Paese, un utile strumento per sbirciare la lista dei desideri depositata sotto l’albero in questo turbolento 2016 è l’ultimo sondaggio svolto nel merito da Nomisma per italiani.coop, iniziativa curata dall’Ufficio studi dell’Associazione nazionale cooperative di consumatori.

«Tutti gli italiani intervistati, a prescindere dall’età, da dove vivono o se sono uomini o donne, tutti vogliono avere in regalo un viaggio o una vacanza». Per l’esattezza è il 49,5% degli intervistati a mettere in cima un viaggio nella propria lista dei desideri, scelta seguita a larga distanza da un buono per acquisti online (22,4%) e da smartphone/tablet/pc o altri prodotti tecnologici (21,6%). Un ordine delle preferenze che lascia intuire un bisogno di staccare la spina, ma anche una propensione a immagazzinare nuove esperienze nel proprio bagaglio di vita prima ancora di nuovi oggetti.

Una tendenza che non si oppone, ma anzi incrocia in modo netto un latente bisogno di stabilità. «La crisi economica ci ha reso concreti – evidenziano i risultati del sondaggio Coop – per un Natale 2016 che potremmo definire all’insegna del qui e ora. Gli under 30 non scelgono l’amore, gli over 45 non scelgono figli o nipoti. È un’Italia coniugata sempre al presente», ma con un gran timore per il futuro. Alla domanda “che cosa faresti se Babbo Natale ti regalasse 10mila euro?” il 56,9% degli intervistati punta sul risparmio. Una percentuale che sale al 65,5% per la fascia d’età 30-44 anni, e al 66,3% per i 18-29enni. Ragazzi che vivono «con la paura di rimanere all’asciutto da un giorno all’altro», mostrando «un cambiamento rispetto ai bisogni che di solito vengono attribuiti a queste generazioni». Nel caso di una cifra più sostanziosa – 250mila euro – la priorità andrebbe comunque all’opzione risparmio/investimento, seguita dall’acquisto di una casa e dall’estinzione di mutuo e/o debiti; priorità che, anche in questo caso, risultano più accentuate nelle fasce più giovani del Paese.

«Chi dovrebbe scommettere sul proprio futuro insomma, fa molta fatica a farlo. Pochi coloro che pensano ad aprire una nuova attività (poco più di 2 su 10 tra gli under 45) e pochi puntano sulla formazione dei loro figli. Un’Italia che si capovolge per cui – evidenzia l’analisi Coop – i più larghi di manica sono gli over 55, i baby boomers che non hanno sentito così duro il colpo della crisi. Solo loro infatti pongono in cima all’elenco dei possibili impieghi dei 250mila euro la beneficenza».

Da qualsiasi prospettiva si guardi al Paese, anche a Natale, la necessità di ricucire le fratture che dividono la nostra società – tra le quali quella generazionale riveste un ruolo sempre più doloroso – si mostra impellente per una politica pubblica che voglia dirsi costruttiva. Ridurre le disuguaglianze rimane il primo passo per (e non la prima conseguenza di) uno sviluppo sostenibile, unica prospettiva che appare oggi in grado offrire un orizzonte possibile e positivo a un’Italia altrimenti inchiodata a un rassegnato presente.