Reti e innovazione per sostituire 20 materie prime fondamentali per l’Ue

Il progetto CRM_InnoNet fa il bilancio con un workshop e 2 consultazioni pubbliche

[26 Febbraio 2015]

I responsabili del progetto “Critical Raw Materials Innovation Network” (CRM_InnoNet) hanno organizzato a Bruxelles  il terzo workshop della rete d’innovazione sulla sostituzione delle materie prime fondamentali. Come ricorda la Commissione europea, e come dovrebbe essere ovvio, le materie prime sono ovunque: «Ad esempio, lo smartphone include un mix ben calibrato formato da quasi 50 metalli differenti, la cui combinazione aiuta a rendere il dispositivo così leggero e di dimensioni ridotte. Dei settori economici chiave in Europa, come quello automobilistico, aerospaziale e delle energie rinnovabili, dipendono molto dalle materie prime. Ad esempio, gli apparecchi sanitari e le turbine eoliche usano delle attrezzature che contengono magneti ad alte prestazioni fatti con elementi di terre rare».

Quindi le materie prime sono essenziali per l’economia, la crescita e i posti di lavoro dell’Ue, ma non sempre abbondanti e la loro disponibilità è messa sempre più in discussione, un problema emerso in tutta la sua gravità quando la Cina ha introdotto le restrizioni sull’esportazione delle “terre rare” e per il tungsteno e molibdeno che sono essenziali per molte industrie europee. Insieme alla volatilità dei prezzi di queste materie prime, tali restrizioni rappresentano importanti problemi da affrontare per le industrie europee. Nel maggio del 2014, l’Ue ha pubblicato una lista di 20 materie rare che considera le più essenziali per l’Europa: antimonio, berillio, cobalto, fluorite, gallio, germanio, indio, magnesio, grafite naturale, niobio, metalli del gruppo del platino, terre rare pesanti, terre rare leggere e tungsteno, borati, cromo, carbone da coke, magnesite, fosforite e silicio metallico, escludendo il tantalio dalla precedente lista di 14 materie.

La Commissione Ue sottolineava: «L’elenco dovrebbe contribuire a incentivare la produzione europea di materie prime essenziali e agevolare il lancio di nuove attività minerarie e di riciclaggio. Inoltre, l’elenco è utilizzato dalla Commissione per contribuire a stabilire un ordine di priorità per le esigenze e le azioni. Per esempio, è un ausilio nella negoziazione degli accordi commerciali, nella lotta alle misure distorsive degli scambi o nella promozione della ricerca e dell’innovazione; può inoltre servire come fonte d’informazione per le imprese che desiderano valutare la criticità del proprio approvvigionamento di materie prime».

Negli ultimi 2 anni il progetto CRM_InnoNet è stato il principale promotore della ricerca e dell’innovazione per trovare sostituti più abbondanti e forse anche più economici alle materie prime fondamentali e gli aderenti al progetto, tra i quali c’è anche D’Apollonia del Gruppo Rina, spiegano che «uno dei compiti principali del progetto è quello di creare una comunità integrata per le sostituzioni delle materie prime fondamentali». Il meeting di Bruxelles pè servito proprio a condividere le esperienze in questo campo.

CRM_InnoNet  si concentra esclusivamente sulla sostituzione delle 14 materie prime fondamentali  presenti sulla lista della Commissione Ue da quando il progetto è iniziato, ma il team è consapevole che «questa è solo una delle strategie per affrontare la scarsità di materie prime».

Claire Claessen, del Knowledge Transfer Network e coordinatrice del CRM_InnoNet, intervenendo al workshop ha sottolineato: «In questo progetto noi stiamo solo osservando la sostituzione, da sostanza a sostanza sussidiaria, o sostituzione di un processo con un processo differente o con una nuova tecnologia, come ad esempio i punti quantici. Tuttavia, la sostituzione è solo una delle strategie; noi la valutiamo sempre nel contesto di altri approcci, come ad esempio il riciclaggio e l’aumento delle estrazioni». Poi la Claessen ha spiegato a grandi linee i progressi compiuti ora dal progetto e gli obbiettivi da raggiungere entro aprile, quando CRM_InnoNet  terminerà: «Il progetto ha svolto una “mappatura” delle tecnologie e delle iniziative di sostituzione delle materie prime fondamentali e ha quindi provveduto ad assegnare le priorità per vedere dove dovrebbe concentrare la propria attenzione l’Europa in termini di attuale quota di mercato, futuri sviluppi economici, posti di lavoro, rilevanza strategica, ecc. Abbiamo sviluppato cinque temi: motori e azionamenti elettrici, batterie e accumulatori, leghe ad alto valore, fotonica e ottica avanzata, PCB e componenti elettronici, su cui concentrare l’attenzione e stiamo disponendo un piano d’azione per ciascuno di essi, osservando dove si incontrano gli elementi trainanti e le opportunità».

Un processo di creazione di piani d’azione che ha incluso interviste e workshop con esperti esterni per fare un quadro delle opzioni e degli orizzonti temporali per la sostituzione delle materie prime fondamentali fino al 2030.  Ora il team CRM_InnoNet  mette a disposizione i risultati di tre dei temi (motori e azionamenti elettrici, batterie e accumulatori e leghe ad alto valore) per una consultazione pubblica, che è aperta fino alla mezzanotte del 27 febbraio.  I rimanenti due saranno messi a disposizione per la consultazione a breve. La conferenza finale del progetto dovrebbe esserci a maggio o giugno.

La Claessen conclude spiegando che «lo scopo è quello di sviluppare delle raccomandazioni politiche che tengono conto anche delle strategie che provengono dagli stati membri e da altri paesi e che cercano di rispondere a domande come: Quali sono i criteri di successo per la sostituzione? Qual è la nostra visione e quali sono i requisiti?. Un elemento importante del successo del progetto è stata la creazione delle reti. Attraverso i tre eventi per la creazione di reti e vari workshop organizzati da CRM_InnoNet  , il team è riuscito a far riunire le persone e a produrre dei risultati che non ci si aspetterebbe siano possibili».