Dal Consiglio regionale ok alle “Disposizioni in materia di impianti geotermici” in Toscana

Prevista un’intesa preliminare (non vincolante) tra Regione ed enti locali per localizzazione e realizzazione degli impianti

[3 Agosto 2016]

A valle dei sopralluoghi compiuti dalla commissione Ambiente del Consiglio regionale a Larderello e sull’Amiata, toccando con mano esigenze territoriali ed imprenditoriali, in seduta plenaria (con 21 voti a favore e 11 astensioni, da parte di tutte le opposizioni) ha ricevuto nei giorni scorsi il via libera il provvedimento di iniziativa consiliare “Disposizioni in materia di impianti geotermici”, che punta a raggiungere un’intesa istituzionale tra Regione ed enti locali per la localizzazione e la realizzazione degli impianti geotermici sul territorio.

L’intervento normativo – primo firmatario è il capogruppo Pd Leonardo Marras – illustrato in Aula dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli, mira al raggiungimento di un’intesa nel «contesto di strategia di sviluppo sostenibile del territorio perseguito dalle amministrazioni interessate. La previsione di una formale intesa, difende da un lato le strategie di sviluppo e dall’altro la doverosa tutela ambientale: è la giusta misura di equilibrio tra liberalizzazione e necessità delle amministrazioni locali».

Nel quadro normativo disegnato l’intesa con gli enti locali rimane non vincolante per la localizzazione e realizzazione dell’impianto; Marras ha infatti ricordato all’Aula che la «titolarità che ci deriva non può essere cancellata. Dal punto di vista normativo, l’intervento è il massimo possibile di quello che si può fare nel rispetto delle competenze regionali e peraltro in linea con quello che gli stessi sindaci ci chiedono». Il capogruppo Pd, in ogni modo, ha osservato che il «tradimento dell’intesa sarebbe comunque gravissimo. Aprire un procedimento è un fatto straordinariamente importante».

In sede di dibattito è intervenuta anche l’assessore regionale all’Ambiente, Federica Fratoni, che ha ringraziato il Consiglio per una legge che «semplifica e agevola il lavoro della Giunta: l’intervento consente di verificare a monte un’intesa con gli enti locali». L’assessore si è infine soffermata sul tema della cosiddetta “zonazione delle aree non idonee allo sviluppo dell’energia geotermica”, tema sollevato in aula e destinato ad essere ulteriormente approfondito in commissione Ambiente. L’assessore Fratoni stessa si è detta «disponibile ad un approfondimento» in materia, pur tornando a precisare che «non possiamo tuttavia trattare la geotermia alla stregua del fotovoltaico o dell’eolico», viste le caratteristiche intrinseche di questo tipo di risorsa: l’energia geotermica è caratteristica di determinati territori, e da questi non può essere naturalmente slegata. Come già annunciato in commissione nello scorso giugno dall’assessore, le temperature della terra che consentono di svolgere attività geotermoelettrica, ossia di produrre energia elettrica da fluido geotermico, sono limitate: «Quando abbiamo provato ad individuare le aree non idonee in Toscana – ha spiegato – ci siamo resi conto che facevamo un esercizio di stile perché tutto è concentrato nelle province di Siena, Pisa e Grosseto».