Illegale ma sempre più diffusa, l’Italia secondo Paese in Europa per consumo di cannabis

La cannabis continua a piacere agli italiani, molto più che agli olandesi, che pure possono ottenerla con maggiore facilità

[8 Giugno 2017]

Nell’ultimo Rapporto dell’Agenzia europea delle droghe si evidenzia l’aumento del numero dei decessi. È da tre anni che sale il numero di morti per overdose in Europa. Le morti sono dovute soprattutto a eroina e altri oppioidi, e sono in aumento del 6% rispetto ai 7.950 decessi stimati nel 2014. In questo contesto l’Italia è in controtendenza, e cioè diminuisce la percentuale del numero dei morti: 7,8 morti per milione di abitanti, contro una media europea di 20,3.

Il nostro Paese col 19% di prevalenza di consumo nella fascia di età tra i 15 ed i 34 anni, è il secondo in Europa per l’uso di cannabis nel 2015, mentre è quarto per gli oppioidi ad alto rischio ed ottavo per la cocaina.

«In Europa la discussione sulla cannabis – si legge nel Rapporto – rimane ampiamente concentrata sui potenziali costi sanitari associati a questa droga. I nuovi dati sottolineano l’importanza del ruolo svolto dalla cannabis nelle statistiche sulla criminalità correlata alla droga, in cui l’80 % dei sequestri riguarda la cannabis, mentre il suo consumo o possesso per uso personale è all’origine di più del 60 % di tutte le segnalazioni di reati contro la legge sulle sostanze stupefacenti in Europa».

La cannabis continua a piacere agli italiani, molto più che agli olandesi, che possono ottenerla con maggiore facilità. Gli adulti del nostro Paese di età compresa tra 15 e 64 anni, hanno una prevalenza (significa che l’hanno provata almeno una volta nella vita) del 31,9% nella cannabis, terzi in Europa dopo i francesi (40,9%) e i danesi (35,6%), e seguiti a ruota dagli spagnoli (31,5%).

Inoltre sono 25 i nuovi oppioidi sintetici rilevati in Europa tra il 2009 ed il 2016. Alcuni di questi, estremamente potenti, imitano gli effetti di eroina e morfina, e stanno diventando una minaccia crescente per la salute, in quanto causano danni, fra cui morti e intossicazioni.

Per la cocaina, gli italiani sono quarti, dopo britannici (prevalenza nel periodo di vita del 9,7%), spagnoli (9,1%) e irlandesi (7,8%), con il 7,6%. Il dato della prevalenza negli ultimi 12 mesi tra i giovani adulti per l’Italia è dell’1,8%, sotto la media europea (1,9%).

L’Italia ha un numero relativamente basso di morti provocati dalle droghe (8 per milione di abitanti, con 304 casi), inferiore alla media europea (20,3 per milione in Ue, Turchia e Norvegia). La prima è la Svezia, con 100 casi per milione di abitanti (618 in tutto). «Una nuova e importante sfida per la politica in materia di droga – spiega il Rapporto – è come rispondere al ruolo di Internet sia come mezzo di comunicazione che come fonte emergente per l’offerta di droga. L’attenzione si è concentrata essenzialmente sulla minaccia posta dai mercati della droga della cosiddetta darknet, la rete oscura dove vige l’anonimato».

di Conferenza delle regioni e delle province autonome