L’Ue dice sì allo smantellamento del reattore nucleare Phénix

[25 Giugno 2015]

Il piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi, sotto qualsiasi forma, provenienti dallo smantellamento del reattore autofertilizzante a neutroni veloci Phénix, a Marcoule in Francia, non comporta una contaminazione radioattiva rilevante sotto il profilo sanitario, delle acque, del suolo o dell’aria di un altro Stato membro. Lo afferma la Commissione europea che dà parere positivo al piano.

La valutazione della Commissione è stata svolta conformemente alle disposizioni del trattato Euratom. Una valutazione che non pregiudica eventuali valutazioni supplementari svolte ai sensi del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, né gli obblighi che derivano da detto trattato e dal diritto derivato.

La valutazione della Commissione si è basata sui dati riguardanti il progetto per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi provenienti dallo smantellamento del reattore autofertilizzante a neutroni veloci Phénix inviati dal governo francese nel 2005.

Sulla base dei dati trasmessi e delle informazioni complementari richieste dalla Commissione ha formulato il suo parere positivo.

Partendo dal presupposto che la distanza tra l’impianto e il confine più vicino con un altro Stato membro, in questo caso l’Italia, è di 180 km, la Commissione ha ammesso che durante le normali operazioni di smantellamento, gli scarichi di effluenti radioattivi liquidi e gassosi non comportano un’esposizione rilevante sotto il profilo sanitario per la popolazione di un altro Stato membro.

I rifiuti radioattivi solidi sono temporaneamente immagazzinati sul posto in attesa di essere trasferiti in centri di trattamento o di smaltimento autorizzati situati in Francia.

La Commissione raccomanda che i controlli riguardanti la concentrazione di attività residua, eseguiti per confermare la natura convenzionale dei rifiuti solidi dopo la decontaminazione, siano tali da assicurare la conformità ai criteri di eliminazione stabiliti nelle nuove norme fondamentali di sicurezza.

la Commissione inoltre aggiunge che in caso di rilasci non programmati di effluenti radioattivi, a seguito di incidenti del tipo e dell’entità previsti nei dati generali, le dosi cui le popolazioni di altri Stati membri potrebbero essere esposte non sarebbero rilevanti sotto il profilo sanitario, tenuto conto dei livelli di riferimento stabiliti nelle nuove norme fondamentali di sicurezza.