L’utilizzo di azoto in agricoltura: il caso delle Fiandre

[8 Settembre 2015]

Nelle Fiandre si potrà continuare ad applicare in agricoltura i quantitativi annui di 250 e 200 kg di azoto per ettaro, rispettivamente da effluente di allevamento e da effluente suino trattato, stabilito nel 2011. L’Ue ha concesso il rinnovo della precedente deroga perché, rispettando alcune condizioni, tali quantitativi non pregiudichino il conseguimento degli obiettivi della direttiva sulla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.  Ed ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi la relativa decisione di esecuzione.

Nel 2011 la Commissione ha consentito al Belgio di autorizzare la regione delle Fiandre, a talune condizioni, ad applicare fino a 250 kg di azoto per ettaro l’anno proveniente da effluente di allevamento in parcelle coltivate a superfici prative e superfici coltivate a mais e intercalate da praticoltura, erbe falciate seguite da mais e segale falciata seguita da mais e fino a 200 kg di azoto per ettaro l’anno proveniente da effluente di allevamento in particelle coltivate a frumento autunnale e triticale seguiti da una coltura miglioratrice e con barbabietola da zucchero o da foraggio.

Ma la deroga che riguardava circa 2 970 agricoltori e 82 820 ettari di terreno è scaduta il 31 dicembre 2014. Così nel 2015 il Belgio ha presentato alla Commissione una domanda di rinnovo della deroga.

Le informazioni fornite dal Belgio indicano che la deroga non ha comportato un deterioramento della qualità dell’acqua. Le Fiandre, fra l’altro, hanno stabilito una serie di obiettivi di qualità delle acque da raggiungere nel periodo del programma di azione 2015-2018. Per realizzare questi obiettivi hanno stabilito un programma d’azione rafforzato per tale periodo. Stabilendo pure che alla fine dell’inverno 2016-2017 sia effettuato un riesame della politica in base al quale si deciderà un’eventuale nuova azione rafforzata per garantire che siano conseguiti gli obiettivi fissati relativi alla qualità dell’acqua.

Dai documenti trasmessi dal Belgio relativamente alla regione delle Fiandre risulta, inoltre, che il quantitativo annuale proposto rispettivamente di 250 e 200 kg di azoto da effluente di allevamento per ettaro è giustificato in base a criteri oggettivi, quali la presenza di lunghe stagioni vegetative e di colture con elevato assorbimento di azoto.

I dati comunicati per il periodo 2008-2011 mostrano che l’uso di azoto da effluenti di allevamento ha registrato un calo del 15 % rispetto al periodo 2004-2007. Durante il terzo programma d’azione (2007-2010) l’uso di azoto da effluente di allevamento si è assestato a circa 101000 tonnellate l’anno. Durante il quarto programma d’azione si è osservato un ulteriore calo dell’uso di azoto da effluenti di allevamento, pari a 94500 tonnellate nel 2013. Nel corso del periodo di riferimento 2008-2011, l’uso di azoto minerale mostra un aumento del 4 % rispetto al periodo 2004-2007. Gli ultimi dati disponibili per il 2012 e 2013 indicano che l’uso dell’azoto minerale si è attestato a 39000 tonnellate.

La riduzione dei nitrati è parte integrante dell’obiettivo europeo di conseguire entro il 2015 un buono stato dei corpi idrici europei. Un obiettivo che non è pregiudicato dalla concessione di una deroga. E’ sempre il legislatore europeo che prevede la possibilità di allontanarsi dai parametri di concentrazione di nitrati fissati. Dunque, se il quantitativo di effluente per ettaro che uno Stato membro intende applicare ogni anno non corrisponde a quanto indicato dalla direttiva sui nitrati, il quantitativo è giustificato in base a criteri obiettivi, come per esempio lunghe stagioni vegetative e colture con elevato assorbimento di azoto. Ed è stabilito in maniera tale da non pregiudicare il conseguimento degli obiettivi generali: riduzione e prevenzione dell’inquinamento delle acque causato – direttamente o indirettamente – dai nitrati di origine agricola.

I nitrati di origine agricola sono una delle cause principali dell’inquinamento delle acque europee. Lo spandimento di deiezioni del bestiame o dall’uso eccessivo di fertilizzanti va, infatti a interessare le falde acquifere per acqua potabile o di balneazione. Quindi, per tutelare la salute umana, le risorse viventi e gli ecosistemi acquatici e per salvaguardare altri usi legittimi dell’acqua è necessario prendere provvedimenti sia a livello nazionale sia a livello europeo riguardanti l’uso in agricoltura di composti azotati, il loro accumulo nel terreno e alcune prassi di gestione del terreno.