Rifiuti, rischio caos per il ritorno delle funzioni di autorizzazione e controllo alle Province

La Provincia di Grosseto che ha sollevato il caso chiede ora al Governo la nomina di un commissario: «I cittadini, le imprese e le Forze dell'ordine non sanno più a chi rivolgersi per le proprie attività»

[31 Maggio 2019]

Attraverso la sentenza 129/2019 (di cui abbiamo dato conto qui, ndr)  la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 2 della legge regionale 3 marzo 2015, n. 22: una norma che, in attuazione della legge Delrio sul riordino delle funzioni provinciali aveva trasferito alla Regione funzioni sanzionatorie amministrative in materia di rifiuti e di autorizzazioni semplificate sempre in materia di rifiuti. Un successo per la Provincia di Grosseto che – insieme ad altri – ha sollevato il caso, ma che adesso chiede allo Stato l’arrivo di un commissario per gestire il terremoto normativo: «È necessario – dichiara il presidente Antofrancesco Vivarelli Colonna – che il Governo intervenga commissariando l’iter di trasferimento delle deleghe e delle risorse necessarie da parte della Regione, prima che si verifichi il caos amministrativo e l’interruzione di servizi fondamentali al cittadino ed alle imprese. Oggi – continua Vivarelli Colonna – i cittadini, le imprese e le Forze dell’ordine non sanno più a chi rivolgersi per le proprie attività: il sistema dei controlli ambientali è praticamente bloccato e le Province toscane non hanno più le risorse necessarie per erogare questi servizi».

Come sottolineano da Grosseto le Province hanno, tra le altre, funzioni di pianificazione territoriale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza; anche le leggi dello Stato attribuiscono direttamente alle Province le funzioni amministrative concernenti la programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale. Il problema però è come dare ora concreta attuazione alle disposizioni della Corte costituzionale. Secondo l’assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli, l’abrogazione dell’articolo 2 «non creerà problemi né per le amministrazioni né per la collettività», con le predette funzioni che «torneranno ad essere di competenza delle Province e della Città metropolitana». Che però a loro volta, dopo la legge Delrio sul riordino delle funzioni provinciali, ad oggi non hanno le risorse per poterlo fare.

«Grazie alla nostra battaglia – argomenta Vivarelli Colonna – i cittadini e le imprese del territorio riavranno nei sindaci e nel presidente della Provincia ascolto e garanzia in materia ambientale e gestione dei rifiuti. Ora però è necessario che la Regione recuperi le risorse e gli strumenti che ha illegittimamente avocato a sé: per questo chiediamo al Governo di nominare immediatamente un commissario ad acta per presidiare questa delicatissima fase. Esiste, infatti, il serio e fondato pericolo che la Regione non predisponga, contestualmente al trasferimento delle competenze, anche il trasferimento immediato delle risorse necessarie alla gestione, causando, di fatto, l’impossibilità di erogare i servizi, con ulteriori gravissimi danni».

L. A.