Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha aggiornato la valutazione del rischio

Ecdc, il rischio di infezione da nuovo coronavirus 2019-nCoV in Ue è attualmente basso

La via di trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria, ed è sempre bene ricordare l’importanza di una corretta igiene per prevenire l’infezione

[11 Febbraio 2020]

La via di trasmissione da temere per il nuovo coronavirus 2019-nCoV è «soprattutto quella respiratoria, non quella da superfici contaminate»: Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità spiega che «non deve creare allarme lo studio tedesco secondo il quale il nuovo coronavirus resisterebbe attivo sulle superfici circa 9 giorni. Questo elemento, ancora da dimostrare e condotto su altri coronavirus e non su quello cinese, non fa la differenza sul contenimento precoce dell’epidemia», ma ciò non significa che rispettare semplici norme di igiene costituisca un’arma fondamentale contro il diffondersi dell’epidemia.

«È comunque sempre bene ricordare l’importanza di una corretta igiene delle superfici e delle mani – precisa nel merito Rezza – Anche l’uso di detergenti a base di alcol sono sufficienti a uccidere il virus». Dunque se i disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% sono efficaci per distruggere il virus sulle superfici, come anche quelli contenti candeggina – i disinfettanti a base di cloro all’1% – il lavaggio e la disinfezione delle mani «sono la chiave per prevenire l’infezione. Bisogna lavarsi le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol con almeno il 60% di alcol. Il virus entra nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non lavate», sottolinea l’Istituto superiore di sanità.

Nel frattempo, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riunito oggi un forum di esperti da tutto il mondo per discutere come accelerare la ricerca su vaccini e possibili terapie per il nuovo coronavirus 2019-nCoV, in modo da contrastare in modo più efficace l’epidemia in corso. Nessuno spazio per inutili allarmismi, però: secondo il risk assessment (valutazione del rischio) aggiornato al 10 febbraio dall’Ecdc – ovvero il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie – il rischio di infezione da nuovo coronavirus 2019-nCoV per i cittadini dei Paesi UE/SEE (Unione europea/Spazio economico europeo) e del Regno Unito è, attualmente, basso, mentre il rischio di infezione per i cittadini UE/SEE e del Regno Unito, che risiedano o siano in visita in zone in cui l’infezione si sta trasmettendo è, al momento, alto.