Legambiente: «La marea di ragazzi scesi in piazza ci ricorda che non ci sono più alibi, è ora il tempo di agire»

A Roma migliaia di giovani a manifestare per il clima, insieme a Greta

«Le emissioni continuano a crescere, il nostro futuro è stato venduto perché poche persone possano fare molti soldi. Non dovremmo essere noi a lottare per il futuro e invece eccoci qui, perché non si vede alcun cambiamento politico»

[19 Aprile 2019]

«Grazie Roma! Ben oltre 20.000 persone in Piazza del Popolo! Vi amo tutti!». Greta Thunberg è appena scesa dal palco allestito nella Capitale – e alimentato da 120 biciclette –, e la sua presenza a Roma è solo il fiore all’occhiello del successo che ancora una volta i giovani promotori delle manifestazioni Friday for future sono riusciti a replicare nel nostro Paese: la 16enne attivista svedese è ormai fonte d’ispirazione in tutto il mondo per ragazze e ragazzi che scioperano in difesa del clima, e in definitiva del loro futuro, con l’Italia che ha già dimostrato di essere in prima fila in questo movimento. La motivazione purtroppo è evidente.

«Le emissioni continuano a crescere, il nostro futuro è stato venduto perché poche persone possano fare molti soldi. Non dovremmo essere noi a lottare per il futuro e invece eccoci qui, perché nessuno sta facendo niente – arringa Greta dal palco – Non si vede alcun cambiamento politico, dobbiamo prepararci per continuare a lottare per anni: non siamo noi ad aver causato questa crisi, ci siamo solo nati in mezzo. E vediamo che le promesse che ci vengono fatte non vengono rispettate. Non protestiamo perché gli adulti si facciano i selfie con noi, lo facciamo perché si agisca concretamente». E contro le sterile critiche di chi pensa che i ragazzi dovrebbero starsene semplicemente tra i banchi di scuola, anziché scendere in campo contro i cambiamenti climatici, la risposta è tagliente: «Non stiamo sacrificando la nostra educazione, siamo nati in un mondo in crisi e abbiamo deciso di fare qualcosa, perché siamo stufi. L’umanità è a un bivio e noi abbiamo deciso che strada prendere, aspettiamo che gli altri seguano il nostro esempio».

L’intervento di Greta è sincero ed efficace, la piazza entusiasta, ma al termine di giornate come questa non possiamo limitarci a raccontare la bella storia di una ragazzina a suo modo carismatica – tanto da finire già per contrappasso nel mirino di alcuni giornali reazionari –, limitandoci a renderla un feticcio della lotta ambientalista. È stata lei a dirlo, sin dall’inizio di questo fenomeno ormai globale: «Io sono solo una messaggera, non dico nulla di nuovo, dico solo quello che gli scienziati hanno ripetutamente detto da decenni». E sono proprio loro – che per inciso sostengono la battaglia dei ragazzi di Friday for future, come mostra chiaramente una lettera pubblicata nei giorni scorsi sulle colonne di Science – che dovremmo ascoltare, e agire di conseguenza anche tramite il voto elettorale che ognuno di noi è chiamato a esercitare responsabilmente.

«I ragazzi di Piazza del Popolo pretendono da chi oggi è nella stanza dei bottoni responsabilità, coraggio e risposte adeguate perché non c’è il tempo per diventare grandi e farlo loro – dichiara Stefano Ciafani, presidente di un’associazione ambientalista (Legambiente)  che oggi ha portato in piazza tanti giovani provenienti da oltre 40 circoli della Penisola – Spetta agli adulti, a partire da chi governa il Paese. Conte, Di Maio e Salvini diano una risposta concreta a chi è sceso oggi in piazza con Greta».

Per il Governo il modo di tradurre in azioni concrete le istanze arrivate dai ragazzi c’è: approvando entro l’anno un Piano energia e clima più ambizioso di quello inviato a Bruxelles, eliminando i sussidi alle fonti fossili – che secondo Legambiente ammontano a oltre 18 miliardi di euro all’anno –, incentivando le rinnovabili e l’efficienza energetica e promuovendo la mobilità sostenibile (anche) per liberare le città dallo smog, investendo concretamente nell’economia circolare. Opzioni concrete e percorribili per dare forma a un modello di sviluppo più sostenibile, che rimangono però nel cassetto come mostrano da ultimo la legge di Bilancio e il Def approvati da M5S e Lega. «La marea di ragazzi scesi oggi in piazza al fianco di Greta – conclude Ciafani – ci ricorda ancora una volta che non ci sono più alibi, è ora il tempo di agire».