Riceviamo e pubblichiamo

Arpat bene comune, Legambiente: «Necessario tutelarne l’autonomia, la forza e l’autorevolezza»

[1 Aprile 2019]

Com’è noto, da mesi, è in discussione la proposta di legge regionale che riformerà l’Arpat ai sensi della legge 132/2016, che ha istituito il Sistema nazionale a rete per la protezione ambientale (Snpa) e meglio disciplinato le funzioni dell’Ispra. In questo contesto delicato e di complessa agibilità politica, la percezione diffusa è che la pdl in oggetto comprima ulteriormente spazi di terzietà e di efficacia per l’Arpat. Ciò avverrebbe, mentre nel Paese e in Toscana in particolare, la domanda di qualità ambientale si va facendo sempre più forte, incisiva e popolare.

Legambiente, pertanto, non può che confermare integralmente le sue preoccupazioni, già esternate ai tavoli di concertazione convocati sul tema. A nostro avviso il punto fondamentale è l’eliminazione di ogni ambiguità giuridica dall’art. 3, perché l’Agenzia per sua “natura” non può essere mero ente strumentale, né tanto meno dipendente della Giunta regionale, ma è invece una componente essenziale del Snpa, nata per volontà referendaria e secondo precise norme nazionali.

Da questo punto di vista, giova ricordare che l’impatto del bilancio dell’Agenzia rispetto a quello generale della Regione Toscana è ascrivibile alla risibile quota dello 0,6%. E che depotenziare il sistema dei controlli su tutte le matrici ambientali della nostra regione (dall’acustica all’aria, dal suolo alle acque) ha e avrà conseguenze rilevanti sugli ecosistemi della Toscana. In perfetta controtendenza a quanto ci richiede l’Europa e a quanto prescrive lo stesso Sistema nazionale varato dalla Legge 132.

Sulla cui efficacia, per concludere, non possiamo non rimarcare l’assoluta inopportunità del suo articolo finale, il 17, che prevede inopinatamente la clausola d’invarianza dei costi per lo Stato, a fronte di un allargamento di mansioni, funzioni e attività per il Sistema. Legambiente chiede ancora che questa clausola venga rimossa affinché ciascun livello istituzionale, per quanto di sua competenza e con la necessaria leale collaborazione con le altre articolazioni della Repubblica, cooperi alla tutela attiva dell’ambiente.

di Legambiente Toscana