De Girolamo (Cispel): «Accordo importante per più motivi. Il servizio idrico può e deve essere uno dei motori della ripartenza»

Asa e Acquedotto del Fiora fanno squadra per migliorare il servizio idrico integrato in 87 Comuni

Renai: «L’obiettivo è fare ricerca e interventi green non finanziabili mediante le tariffe». Ceravolo: «Insieme gestiamo tutte le isole dell'arcipelago toscano ed è qui che vogliamo intervenire nel breve termine, con progetti per la salvaguardia dell'ambiente e lo sviluppo dell'economia circolare»»

[19 Maggio 2020]

Il servizio idrico integrato, in questa fase di pandemia, ha mostrato appieno la sua natura di servizio essenziale alla cittadinanza, e non ha mai frenato la propria attività: acqua pulita e sicura (anche) da bere ha continuato a scorrere nelle case toscane, mentre i depuratori hanno permesso una gestione sostenibile dei reflui. Ma si può e si deve migliorare mettendo a sistema le risorse disponibili sul territorio: per questo Asa (Azienda servizi ambientali) e AdF (Acquedotto del Fiora) siglano un accordo strategico nel campo dell’idrico, destinato ad aprire nuove frontiere di ricerca, sviluppo, innovazione e reperimento di finanziamenti pubblici fuori tariffa.

«L’accordo fra Acquedotto del Fiora e Asa per promuovere ricerca e innovazione nel campo idrico è importante per più motivi – spiega a greenreport il presidente di Confservizi Cispel Toscana, l’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico locale, Alfredo De Girolamo – Coinvolge due aziende della costa, che operano su territori turistici, nella logica che ricerca e sviluppo possono essere attività svolte da più imprese per finalità comuni. Punta a rafforzare le attività di ricerca, innovazione e sviluppo nei temi tecnologici green come cambiamenti climatici, economia circolare, uso efficiente delle risorse, qualità dei fiumi e del mare. Temi al centro delle strategie europee in materia di sviluppo sostenibile e per cui sono previsti importanti finanziamenti pubblici».

Già oggi Acquedotto del Fiora e Asa gestiscono il servizio idrico integrato in territori limitrofi, aventi come denominatore comune la fascia tirrenica a sud del fiume Arno e il parco dell’arcipelago toscano: Elba e Capraia per Asa, Giannutri e Giglio per AdF. Nasce così una nuova sinergia che, partendo dalle esigenze specifiche della costa e delle isole, di fatto riguarda gran parte della Toscana costiera e meridionale. Se la spinta arriva dal mare, le nuove opportunità, la partecipazione e i benefici portati dall’intesa interesseranno tutti gli 87 comuni serviti dalle due aziende, con ben quattro province coinvolte: Livorno, Grosseto, Siena e Pisa.

«Questo accordo ci permetterà di condividere conoscenze e buone pratiche tra i due gestori – spiega il presidente di Asa Nicola Ceravolo – Insieme gestiamo tutte le isole dell’arcipelago toscano ed è qui che vogliamo intervenire nel breve termine con progetti per la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo dell’economia circolare».

Al centro dell’accordo il ruolo del servizio idrico integrato nella valorizzazione del patrimonio ambientale, fondamentale anche per il settore turistico, con azioni di tutela e sviluppo, nonché attività di ricerca e di innovazione nei settori dell’economia circolare, del contrasto ai cambiamenti climatici, della salute pubblica e della fruizione dei beni comuni. A tal fine sono previste l’istituzione di un gruppo di lavoro interaziendale e una pianificazione coordinata e di concerto con le pubbliche amministrazioni per reperire specifici finanziamenti pubblici, con particolare attenzione ai bandi europei o di altri soggetti istituzionali.

«L’obiettivo – aggiunge il presidente di AdF Roberto Renai – è fare ricerca e realizzare nuovi interventi green non finanziabili mediante le tariffe. Il presente accordo, quindi, assume valore strategico non solo per le parti che lo sottoscrivono, ma anche per tutti i comuni serviti. L’obiettivo è migliorare ancora di più il servizio che eroghiamo, tutelare l’ambiente ed essere motore di sviluppo, senza gravare sulle tariffe sostenute dai cittadini. A maggior ragione ora, dando impulso alla ripartenza. Lavoriamo per il benessere della comunità e del territorio».

Tra i possibili interventi ci sono quelli di miglioramento ed efficientamento dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione, quelli rivolti al risparmio idrico e all’uso razionale della risorsa, ma anche quelli finalizzati al recupero e riuso delle acque reflue, alla riduzione e/o valorizzazione dei fanghi provenienti da depurazione civile, al risparmio energetico o alla produzione di energia. Tali progetti potranno riguardare sia ricerche sperimentali per lo sviluppo delle tecnologie di settore, sia la loro applicazione nell’ambito delle filiere produttive.

Il potenziamento delle reti e infrastrutture idriche a servizio del territorio costiero e delle isole rappresenta, inoltre, uno stimolo allo sviluppo del tessuto economico locale, dell’attività ricettiva e anche della ripartenza alla luce dell’emergenza sanitaria Covid-19. Infine, l’accordo stesso prevede la possibilità di essere esteso agli altri gestori del Servizio idrico integrato all’interno della regione, coinvolgendo anche l’Autorità idrica toscana.

«Il servizio idrico – conclude De Girolamo – può e deve essere uno dei motori della ripartenza, a partire dagli investimenti in infrastrutture materiali (reti, invasi, depurazione) e immateriali come ricerca e sviluppo. Questa iniziativa è in linea quindi con la strategia complessiva del servizio idrico toscano, settore fondamentale dello sviluppo sostenibile e centrale negli investimenti per la ripresa».