I campioni dell’economia circolare toscana arrivano fino a Bruxelles

Sono quattro le aziende del territorio celebrate dal Treno verde di Legambiente, come Revet e Rimateria

[24 Aprile 2017]

Sono 107 i campioni dell’economia circolare cui il Treno verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato ha dato oggi visibilità nel cuore d’Europa, a Bruxelles, dopo un viaggio in dodici tappe che ha percorso tutto lo Stivale – da Catania a Milano. Cosa caratterizza queste 107 realtà d’eccellenza in fatto di green economy?

«Il 33% – dettagliano da Legambiente – lavora su scala nazionale, il 41% su scala regionale o locale, il 24% a livello internazionale. I tre settori su cui operano principalmente sono i rifiuti nel 62% dei casi, il riuso e il riutilizzo di beni (31%) e il sociale (27%), l’agricoltura (20%), l’industria (19%), il design (16%) e start up e ricerca (15%). Il 65% contribuisce all’economia circolare riducendo l’utilizzo di materie prime vergini, il 53% previene la produzione di rifiuti e il 48% risparmia risorse (acqua, energia e materie prime) nella sua attività. Il 43% produce materie prime seconde, il 34% le utilizza. Il 38% ricicla rifiuti in altri cicli produttivi, e il 26% nello stesso. Il 36% svolge attività di riuso e riutilizzo dei prodotti, evitando che diventino rifiuti. Infine, rispetto ad ambiti più specifici, il 14% dei campioni lavora sullo spreco alimentare, il 13% produce biometano da scarti agricoli o zootecnici o da frazione organica dei rifiuti urbani».

All’interno di questa variegata casistica la Toscana figura con quattro aziende, due delle quali localizzate all’interno della Città metropolitana di Firenze: Catalyst (una start up dedita all’architettura sostenibile che lavora con materiali inerti riciclati e residui da escavazione) e Gorent Spa (società che opera nel settore del noleggio di veicoli a basso impatto ambientale destinati ai servizi di igiene urbana).

Le altre due sono imprese già note come eccellenze di portata europea: Rimateria e Revet.

La prima viene descritta da Legambiente come «lo strumento che può contribuire a ristabilire un metabolismo economico corretto e sostenibile a Piombino e nella Val di Cornia». La stessa Commissione Ue ha recentemente individuato in Rimateria un’eccellenza dell’economia circolare, e Legambiente ricorda che il contesto in cui l’azienda opera «è quello dell’area industriale di Piombino, in cui insistono diversi stabilimenti manifatturieri e si sono prodotti per decenni grandi quantità di rifiuti». In particolare nell’area ex Lucchini – 800 ettari di area industriale – si stima la presenza di oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti sopra terra. «Rimateria – conclude Legambiente – progetta ed effettua bonifiche (anche di amianto); riciclo di scorie e inerti; l’inertizzazione di rifiuti pericolosi; riciclo di tutto il materiale riciclabile; smaltimento in condizioni di sicurezza di ciò che non è riciclabile».

La pontederese Revet viene invece identificata come «un’industria certificata, fondata nel 1986, e leader nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Serve circa 200 amministrazioni comunali e oltre l’80% della popolazione toscana. L’azienda raccoglie, seleziona e avvia al riciclo plastica, alluminio, acciaio, vetro e poliaccoppiati, come il tetrapak, derivanti dalla raccolta differenziata urbana e da quella delle attività produttive. L’opera di riciclo riguarda 160 mila tonnellate di imballaggi l’anno e da questi, vengono prodotti profilati destinati a costruttori e commercianti di arredi per esterni. Il Piano industriale prevede investimenti finalizzati al riciclaggio delle materie plastiche eterogenee e a quello del vetro non avviabile alle vetrerie. Nell’ambito dei protocolli d’intesa firmati con la Regione Toscana, Anci, Conai, Coreve e Corepla, Revet è pronta a sostenere le amministrazioni comunali della Toscana con i suoi Ri-prodotti in modo da rispondere alle leggi nazionali e regionali sugli acquisti verdi». Anche Revet con la sua controllata Revet Recycling è stata recentemente inserita nell’Eco innovation observatory (Eio) promosso dalla Commissione Ue come campionessa di eco innovazione.

Un’eccellenza certificata – sia nel caso di Revet sia in quello di Rimateria – dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti che, con alla guida il presidente Alessandro Bratti, ha fatto tappa proprio a Pontedera e a Piombino per verificare la bontà di queste eccellenze tutte toscane.

L. A.