Come gli acquisti verdi (Gpp) possono aumentare l’impiego di plastica riciclata

Da Revet e Legambiente un seminario formativo sugli obblighi normativi e le concrete possibilità d’impiego in edilizia come nella riqualificazione di spazi urbani e aree verdi

[29 Ottobre 2019]

Gli acquisti pubblici di servizi, prodotti e forniture da parte dell’amministrazione pubblica italiana vale oltre 160 miliardi di euro l’anno: ri-orientare questa spesa verso la green economy permetterebbe di creare un mercato di sbocco formidabile per l’economia verde e accelerarne le potenzialità di crescita, ma di fatto gli acquisti verdi (Green public procurement, Gpp) rappresentano ancora oggi una frazione irrisoria della spesa statale.

Per approfondire come questo strumento possa essere effettivamente messo a servizio della sostenibilità, Revet e Legambiente – col patrocinio di Anci Toscana e dell’Ordine architetti ppc della Provincia di Livorno – organizzano un seminario formativo aperto a tutti e indirizzato in primis a progettisti, architetti, ingegneri e referenti di gare/capitolati, dedicato con attenzione particolare alle applicazioni della plastica riciclata (ambito nel quale la toscana Revet rappresenta un’eccellenza nazionale) all’interno del Gpp.

Il seminario – previsto dalle 9.30 alle 13.30 di domani nella saletta Cgil di Via Giotto Ciardi 8, Livorno – parte dal presupposto che sul Gpp insistono già oggi obblighi normativi, che si sono rafforzati tre anni fa in virtù degli obblighi previsti dal nuovo Codice degli appalti (D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50). Obblighi secondo i quali le stazioni appaltanti pubbliche devono contribuire al conseguimento degli obiettivi ambientali previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione.

Ciò avviene inserendo, nella documentazione progettuale e di gara, specifiche tecniche e clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi (Cam) adottati via via con decreto del ministero dell’Ambiente. I Cam costituiscono oggi una selezione di criteri sostenibili e che diventeranno sempre più di orientamento per chi vuole praticare consumi/acquisti sostenibili (non solo in ambito pubblico).

«Per le plastiche riciclate (e i materiali riciclati in senso più ampio) si sono aperti così nuovi sbocchi di mercato, in un’ottica di economia circolare che tende sempre a privilegiare – sottolineano Revet e Legambiente – l’impiego di materia riciclata rispetto all’uso di nuova materia vergine. Una piena attuazione dell’economia circolare passa quindi attraverso non solo le produzioni ma anche attraverso i nostri consumi/acquisti di beni e servizi».

Quella di domani sarà un’occasione preziosa per capire cosa concretamente questo significhi, attraverso dati ed esempi concreti su obblighi e potenzialità di impiego delle plastiche riciclate in ambito di edilizia, riqualificazione di spazi urbani e aree verdi.