Dal Fondo per sviluppo e coesione (Fsc 2014-2020) 826 milioni di euro per la bonifica dei Sin

Rappresentano oltre il 40% del totale riservato all'Ambiente, ma neanche 1/40 degli investimenti totali deliberati dal Cipe

[11 Agosto 2016]

Nella seduta svoltasi ieri a Palazzo Chigi, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha dato l’ok a investimenti per una ammontare complessivo di circa 39 miliardi di euro, un’operazione all’interno della quale spicca la ripartizione delle risorse finanziarie facenti parte del Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale (Fsc) 2014-2020: non una nuova iniezione di liquidità dunque, ma l’attuazione di quanto previsto dalla legge di stabilità 2015 approvata a fine 2014, la prima del governo Renzi.

«Le principali aree tematiche del riparto da quasi 39 miliardi di euro – spiegano dal Cipe – sono: Infrastrutture (21,7 miliardi di euro), Ambiente (7,5 miliardi di euro), Sviluppo economico e produttivo (6 miliardi di euro), Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali (2,1 miliardi di euro), Occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione (357 milioni di euro). Di questi circa 39 miliardi, sono stati approvati i 13,4 miliardi per i “Patti per il Sud” e sono stati assegnati i 15 miliardi non ancora destinati, così suddivisi: Infrastrutture (11,4 miliardi), Ambiente (1,9 miliardi), Sviluppo economico e produttivo (1,4 miliardi), Agricoltura (400 milioni)».

Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), ex Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas), è lo strumento a disposizione del governo che – accanto ai fondi comunitari – attua l’obiettivo costituzionale di “rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona”, in questo caso mediante la realizzazione di interventi nelle cosiddette aree sottoutilizzate.

Per quanto riguarda l’assegnazione delle risorse, dal ministero dell’Ambiente sottolineano che assieme ai «Patti per il Mezzogiorno, che per l’ambiente valgono 4 miliardi di euro», la nuova programmazione delle risorse Fsc 2014-2020 assegni all’Ambiente circa 2 miliardi di euro.

In particolare, sono 826 milioni di euro (oltre il 40% del totale riservato all’Ambiente) i fondi destinati agli interventi prioritari di bonifica dei siti d’Interesse Nazionale e delle discariche, da quelle in cui si evidenziano situazioni più critiche alle abusive che hanno determinato la sentenza di condanna della Corte di Giustizia Europea nei confronti dell’Italia; per la difesa del suolo sono invece destinati 274 milioni di euro; nella sezione programmatica “Risorse idriche e interventi di depurazione” sono previsti 606 milioni di euro; 102 milioni di euro sono quelli volti all’efficientamento energetico degli edifici pubblici; per il settore rifiuti il ministero annuncia poi interventi da 135 milioni di euro, di cui oltre 98 per tredici azioni di completamento, riefficientamento e integrazione dell’impiantistica e del ciclo dei rifiuti, mentre 31 milioni serviranno invece alla chiusura e all’adeguamento di 17 discariche attualmente in precontenzioso comunitario; infine, sono 14 i milioni di euro previsti per parchi e aree marine protette, volti alla manutenzione e la rinaturalizzazione di infrastrutture verdi e per i servizi ecosistemici funzionali a ridurre i rischi derivanti dai cambiamenti climatici.