Un incentivo alla riduzione del traffico veicolare, con importanti benefici ambientali

Dalla Toscana 200 milioni di euro per spostare il traffico merci dai tir alla ferrovia

Ceccarelli: «Con questa firma intendiamo valorizzare anche lo sviluppo dell'attività portuale sia a Livorno che a Piombino»

[24 Aprile 2018]

Un investimento della Regione Toscana da 200 milioni di euro (lungo venti anni) per permettere alle merci di viaggiare in Toscana sempre più su ferro anziché su gomma, con importanti benefici in termini di competitività economica e di sostenibilità ambientale insieme, dato che buona parte dell’inquinamento atmosferico che ad oggi affligge il territorio regionale e nazionale è dovuto al traffico veicolare.

È questo il cuore dell’Accordo siglato ieri dal governatore Enrico Rossi con l’ad di Rete ferrovia italiana Maurizio Gentile, col ministero delle Infrastrutture, con Stefano Corsini (presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale) e con Rocco Guido Nastasi (presidente dell’Interporto toscano Amerigo Vespucci).

Si tratta di una «firma importante che ci consentirà di cogliere l’obiettivo di arrivare, entro il 2030, a trasportare il 30% delle merci su ferrovia e di arrivare al 50% entro il 2050 – spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture Vincenzo Ceccarelli – Con questa firma intendiamo valorizzare anche lo sviluppo dell’attività portuale sia a Livorno che a Piombino», ovvero due dei principali punti d’accesso delle merci che dai mercati internazionali giungono in Toscana per poi diramarsi in lungo e in largo tra Italia ed Europa.

All’interno dell’Accordo per la realizzazione dei collegamenti ferroviari del porto di Livorno con il corridoio Ten-T scandinavo-mediterraneo – la rete ferroviaria che infrastruttura l’intera Europa – sono quattro le grandi opere ferroviarie che verranno realizzate da qui al 2021 e che meglio collegheranno la Toscana, i suoi porti e la sua rete ferroviaria ai grandi corridoi ferroviari europei dedicati al trasporto delle merci.

Nel primo caso si tratta del cosiddetto “scavalco” ferroviario in grado di collegare il porto all’interporto: dei 23,8 milioni di euro necessari, 17 arriveranno dalla Regione, 4,3 da Rfi e 2,5 dal ministero dei Trasporti. L’inizio della realizzazione dell’opera è fissato per il giugno 2019 e l’ultimazione dei lavori è prevista per l’agosto 2021, con l’entrata in funzione il mese successivo.

Oggetto dell’accordo è poi un ulteriore collegamento tra l’interporto di Livorno e le linee ferroviarie Collesalvetti-Vada e Firenze-Pisa tramite il by-pass di Pisa: in questo caso sarà cura di Rfi redigere il progetto di fattibilità e determinare i costi e i tempi di realizzazione. «Non appena avremo i risultati dello studio – argomenta al proposito Ceccarelli – vedremo di impegnare soprattutto Rfi e il ministero dei Trasporti a reperire le risorse necessarie».

Anche il porto di Piombino rientra infine nell’Accordo, poiché ne prevede la revisione dei collegamenti con quello di Livorno in modo che anche questo scalo marittimo sia meglio collegato ai grandi corridoi europei. «Livorno – ha ricordato il presidente Rossi – non è soltanto il suo porto, ma senza porto la città non ha prospettive. È per questo che sul porto e sulla sua infrastrutturazione continuiamo ad investire. E con i suoi 17 milioni su 23,8 totali, la Regione si conferma come l’ente che scommette di più su Livorno. Anche gli interventi per 300 milioni che abbiamo fatto sul porto di Piombino rappresentano l’ancoraggio della città al suo sviluppo futuro e al suo futuro industriale. E la mole di risorse che la Regione ha garantito a Livorno e a Piombino rappresenta un caso unico a livello nazionale. Sono quindi davvero convinto che stiamo facendo tutto il possibile per garantire lo sviluppo dell’area costiera».

Ma l’intervento chiave per rendere possibile tutto ciò – sottolineano dalla Regione – è rappresentato dall’adeguamento delle gallerie dell’Appenino tosco emiliano presenti lungo la linea Prato-Bologna. Sarà anche in questo caso Rfi ad iniziare, nel corso del 2018, i lavori di adeguamento delle gallerie allo standard PC-80 (un ampliamento delle dimensioni delle gallerie per rendere possibile il passaggio di carri merci più larghi e capienti oltre che dei tir trasportati su ferro), la cui ultimazione è prevista nell’arco di tre anni.

L. A.