Lo stop al carbone confermato ieri dal ministro Costa alla Cop24 non basta

Disimpegno dell’Italia sul clima. Greenpeace: «Non in linea con l’Accordo di Parigi»

Onufrio sulle rinnovabili: «Se la linea del Governo è quella del sottosegretario Crippa, che dichiara che l'Italia debba adottare per il 2030 un obiettivo al ribasso rispetto all'Europa, siamo in piena continuità con i governi precedenti»

[13 Dicembre 2018]

La 24esima Cop sul clima in corso in Polonia, che dovrebbe concludersi domani a Katowice, si teme farà presto rima con flop. Due dei Paesi cui i vicepremier italiani ammiccano con maggior insistenza, ovvero gli Usa di Donald Trump e la Russia di Putin, frenano sulla concreta attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima siglato tre anni fa, ma l’impegno italiano non sembra a rischio: «L’Italia non solo è in linea con gli obiettivi al 2020, ma conta di superarli – ha dichiarato ieri il ministro Costa intervenendo all’assemblea plenaria della Cop24 – garantendo contemporaneamente  concrete prospettive di crescita alle nostre aziende ed efficaci misure di salvaguardia dell’ambiente. Con la medesima determinazione e sguardo al futuro stiamo lavorando al Piano clima ed energia, che mira a definire le azioni necessarie per realizzare gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni e di incremento delle rinnovabili, che ci permetteranno di proseguire nel nostro percorso virtuoso di decarbonizzazione dell’economia, a iniziare dalla piena eliminazione dell’uso del carbone entro il 2025».

Si tratta di un indispensabile impegno preso nel corso della passata legislatura, che fortunatamente l’attuale governo nazionale sembra intenzionato a portare avanti. Ma questo non basta per tracciare la strada giusta in fatto di energie rinnovabili e decarbonizzazione.

A ricordarlo è il Kyoto club, che ieri – a tre anni dalla Cop21 di Parigi –  ha organizzato un convegno per fare il punto sullo stato dell’arte dell’Accordo sul clima. Per attenersi agli obiettivi allora individuati, gli organi comunitari, con l’appoggio di alcuni Paesi membri – tra cui il nostro – hanno fissato il target al 2030 del 32% del consumo di energia finale coperto con energie rinnovabili. La strategia e gli strumenti per raggiungere tale obiettivo dovranno essere declinati e delineati nel Piano nazionale energia e clima, che dovrà essere messo a punto dai Paesi membri Ue, Italia compresa, entro la fine del 2018 e su cui si pronuncerà, con una valutazione, la Commissione europea in base a quanto questo sia coerente con gli obiettivi al 2030 e lo stesso Accordo di Parigi. Peccato che il nostro Paese si stia adesso rimangiando gli impegni presi.

Come spiega dal convegno Kyoto club Giuseppe Onufrio, direttore Greenpeace Italia, i «miglioramenti introdotti nel decreto rinnovabili (il cui schema Fer 1 è stato elaborato dal ministero dello Sviluppo economico, ndr) sono stati quantitativamente marginali, siamo troppo distanti dalle quantità necessarie a una prospettiva di decarbonizzazione. E, soprattutto, senza una visione chiara. Infatti, se la linea del Governo è quella del sottosegretario Crippa, che dichiara che l’Italia debba adottare per il 2030 un obiettivo al ribasso rispetto all’Europa, siamo in piena continuità con i governi precedenti. E, comunque, non in linea né con l’Accordo di Parigi né tantomeno con l’allarme Ipcc sulla necessità di non superare 1,5 °C di riscaldamento globale».

Non si tratta di semplici supposizioni, ma di dati di fatto che anche l’ultimo vertice del Gse (il Gestore dei servizi energetici, del ministero dell’Economia) ha messo in evidenza: se i progressi in fatto di energie rinnovabili proseguiranno con il ritmo attuale, il target che l’Italia riuscirà a raggiungere nel 2030 non sarà né il 32% indicato dall’Ue né il 30% dichiarato dal sottosegretario Crippa, ma un drammaticamente basso 22%. Ma se il nostro Paese sceglie di non prendere sul serio i cambiamenti climatici, sarà il clima a preoccuparsi di noi: secondo gli ultimi dati Ispra il 2018 è l’anno più caldo da due secoli per l’Italia, con un’anomalia della temperatura media pari a +1,77 °C. Il nostro Paese si sta già oggi scaldando più che il resto del mondo.