E’ tempo di investire in un futuro sano: una ripresa vede e giusta

L’appello congiunto della associazioni ambientaliste europee ai leader dell’Ue

[23 Aprile 2020]

Chiediamo ai leader dell’Ue e dei Paesi dell’Ue di affrontare la crisi senza precedenti legata alla pandemia di Covid-19 dando prova di unità, coraggio e innovazione.

Durante questo periodo di crisi, che sta prendendo in ostaggio la vita di numerose persone e sta rischio la vita degli individui, è essenziale che i nostri leader forniscano una risposta forte. Accogliamo pertanto con favore i piani di aiuto miranti a far fronte all’emergenza sanitaria, alla disoccupazione e a sostenere le piccole imprese europee, maggiori sforzi saranno necessari. Milioni di europei e di europee sperano nella fine del confinamento pour ritrovare i loro parenti e amici/che e t per rimettersi al lavoro. Tuttavia, non vogliamo un ritorno alla situazione precedente, vale a dire il ritorno a un modello economico che ha esacerbato le disuguaglianze sociali, messo in pericolo la nostra salute a portato al collasso il clima e il nostro pianeta. Siamo convinti che sia il momento opportuno per rendere le nostre economie più verdi, più giuste e più resilienti agli shock futuri.

Se la priorità immediata è quella di affrontare l’emergenza sanitaria, dovranno essere elaborati dei piani di rilancio per rimettere in piedi l’economia, creare milioni di posti di lavoro e aiutare le persone – in particolare i più vulnerabili – a superare questo periodo difficile. La nostra capacità di lottare contro il cambiamento climatico, la distruzione della natura, l’inquinamento massiccio e le ineguaglianze, che avrebbe degli effetti benefici per la salute di tutti, dipenderà dalla maniera in cui risponderemo alla crisi. L’Unione europea e I governi devono dar prova di leadership e di lungimiranza, orientando tutti gli pubblici su un’accelerazione della transizione verso un’economia giusta, resiliente e sostenibile, promuovendo l’European Green Deal.

Chiediamo ai leader politici di mettere in atto piani globali di ripresa sostenibile dell’Unione e a livello nazionali. Concretamente, attiriamo la loro attenzione sui punti seguenti:

Politica attiva contro il cambiamento climatico e il deterioramento della biodiversità a livello Ue così come a livello nazionale e internazionale, rafforzando e proseguendo l’attuazione degli obiettivi, strategie e leggi annunciate nell’Europea Green Deal;

Nei settori fortemente emettitori di CO2 e in altri settori inquinanti come l’agricoltura intensiva, sostenere le imprese a condizione che si conformino agli obiettivi legati all’ambiente e al clima. Nessun aiuto dovrebbe essere concesso a delle industria non vitali o inquinanti, che non hanno nessun futuro nell’economia di domani, a meno che questi aiuti, prestiti e altre sovvenzioni e altri sostegni statali o indiretti alle imprese siano sottoposti a delle condizioni stringenti, controllate e applicate dall’Ue e che siano centrate su delle iniziative sostenibili e alla creazione di posti di lavoro durevoli;

L’istituzione di un fondo di ripresa verde di grande ampiezza sostenuto da tutti gli strumenti disponibili dell’Ue, (compreso il MFF e i suoi programmi di spesa, i nuovi fondi, l’utilizzo del Meccanismo europeo di stabilità e l’esplorazione dei cosiddetti “eurobonds”), al fine di finanziare la ripresa verde e giusta. Questi interventi devono essere basati sui principi di trasparenza, responsabilità e soluzioni locali e apportate dai cittadini;

L’investimento publico e privato lungo la ripresa deve essere guidato dalla tassonomia dell’Ue mirante ad accelerare la transizione dei settori inquinanti verso i settori verdi; analogamente, la Banca europea d’investimento deve allineare le sue politiche di prestito agli obiettivi stabiliti dall’European Green Deal per il 2020. Inoltre, le politiche di finanziamento sostenibile devono essere accelerate e deve essere concordata una lista di pratiche non sostenibili da escludere;

Tutti I piani di ripresa devono mettere il benessere delle persone al centro della risposta alla crisi del coronavirus, fornire dei vantaggi sociali e proteggere i diritti dei lavoratori attraverso una “transizione giusta per tutti e tutte”.

Sosteniamo I numerosi appelli a una ripresa verde lanciati in tutta Europa da: 13 governi dell’Ue, membri del Parlamento europeo, Club di Roma, scienziati, ONG, 200 rappresentanti del business e della politica, imprese del settore energetico e molti altri. Anche il Consiglio europeo aveva chiesto all’Ue di preparare un piano di rilancio economico che integri la transizione verde. La loro voce è la nostra.

Ue (Bruxelles): Wwf Europe; Transport & Environment (T&E); BirdLife Europe; Greenpeace Europe; Friends of the Earth Europe; Climate Action Network (CAN) Europe; European Environmental Bureau (EEB); CEE Bankwatch Network; Health and Environment Alliance (HEAL); Naturefriends International International; Avaaz; WeMove; SumOfUs

Italia: Legambiente; Cittadini per l’aria; Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile

Austria: VCÖ –Mobilität mit Zukunft Switzerland; Alpine Initiative; Oceancare

Belgio: Inter-Environnement Wallonie; Bond Beter Leefmilieu; Climaxi

Francia: Réseau Action Climat; France Nature Environnement; Fondation Nicolas Hulot; Respire

Germania: Deutsche Umwelthilfe; Verkehrsclub Deutschland VCD

Irlanda: An Taisce – National Trust for Ireland;

Portogallo: Quercus; ZERO

Norvegia: Bellona Europa

Paesi Bassi: Natuur En Milieu; Milieudefensie

Polonia: Polish Ecological Club Mazovian Branch; FPPE; Społeczny Rzecznik Pieszych w Bydgoszczy; Miasto Jest Nasze

Spagna: Salvia; Ecodes; Sociedad Civil por el Debate; Red de periodistas rurales; PTP; FER – fundacion renovables; Ecounion

Svezia: Naturskyddsföreningen

Ungheria: Levego