Ecco il GRAB, Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma. Ed è al via la XVI Bimbimbici

Il progetto di VeloLove per una ciclovia turistica della Capitale

[8 Maggio 2015]

Il 10 maggio in più di  200 città di tutta Italia si terrà la a XVI Bimbimbici, la pedalata in famiglia promossa ogni anno dalla  Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), per incentivare la mobilità sostenibile e l’uso della bici tra i giovani e giovanissimi e per  sollecitare enti pubblici e mondo politico a realizzare zone verdi, itinerari ciclabili e progetti di moderazione del traffico, a tutela della sicurezza per chi usa la bici negli spostamenti quotidiani.

La sottosegretaria del Ministero dell’Ambiente,  Silvia Velo, che sarà presente a Milano all’iniziativa principale di Bimbimbici, ha sottolineato che «Il Ministero dell’Ambiente, nel corso degli anni, ha promosso la diffusione dell’uso della bicicletta attraverso incentivi per l’acquisto di circa 112.500 biciclette a pedalata assistita e a trazione muscolare per un totale di 90 milioni di euro e 81 servizi di bike sharing con circa 500 postazioni per un totale di 3.445 biciclette. Nel Collegato Ambientale, inoltre, abbiamo previsto 35 milioni per la mobilità sostenibile e il riconoscimento della bicicletta come mezzo per il percorso casa-lavoro in caso di incidente. Sarebbe molto importante incrementare gli interventi a favore della mobilità sostenibile con campagne di sensibilizzazione nelle scuole, per promuovere l’uso della bicicletta tra i giovani e i giovanissimi attraverso il Miur».

Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale Fiab, ricorda che «Qualche settimana fa, in occasione degli Stati Generali della Mobilità nuova a Bologna, si è parlato della necessità di tornare ad avere strade per le persone, strade che riacquistano la funzione di spazio sociale. Da sedici anni Bimbimbici propone questa visione di città: strade restituite all’uso quotidiano delle persone a partire dai più piccoli, che possono andare a scuola a piedi o in bicicletta, ma anche strade in cui incontrarsi per conoscersi e chiacchierare. Con questa iniziativa del 10 maggio, in tantissime città italiane, torniamo a dire ad amministratori pubblici e politici che le città più belle e sicure sono quelle dove i bambini non devono avere paura di prendere la loro bicicletta per andare a scuola o al parco, e dove i loro genitori possono ritrovare il piacere di una sana pedalata per andare al lavoro».

E’ quello che stanno cercando di fare a Roma con il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, un  progetto partecipato per la realizzazione di un anello ciclopedonale di 44,2 km che si sviluppa completamente all’interno della città. I coordinatori del progetto, Alberto Fiorillo di Legambiente e Marco Pierfranceschi di VeloLove, hanno spiegato che «E’ un’infrastruttura leggera, low cost e ad alta redditività economica e culturale, un richiamo per nuovi turismi, dai cicloviaggiatori agli amanti del trekking urbano. Il percorso individuato, tutto pianeggiante, si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali (31,9 km, il 72,2% del tracciato). Altri 3,6 km (l’8,1%) si sviluppano su marciapiedi che possono facilmente accogliere una ciclabile. Complessivamente, dunque, l’80,3% del GRAB allo stato attuale è già pronto e pedalabile in sicurezza. Altri 6,8 km (il 15,4%) interessano strade secondarie e a bassissima intensità di traffico. Solo 1.900 metri sono congestionati da un intenso flusso di veicoli motorizzati. Una volta ricuciti tra loro questi lunghi segmenti già oggi facilmente percorribili dai biker, la Capitale e il Paese avranno un corridoio verde, una greenway unica e irriproducibile che trasmetterà nell’immaginario di chi abita a Roma e di chi la vive da turista l’idea che si tratta di una città easy, accogliente, vivibile, sana, sicura, moderna. Il GRAB è infatti una ciclovia e insieme una forma inedita di narrazione, un modo per raccontare il cambiamento, un grande raccordo tra il passato e l’innovazione capace di generare green economy e green jobs, portando ricchezza alle imprese presenti e facendone nascere di nuove insieme a nuovi servizi. Per questo motivo il GRAB non è un progetto locale, della città di Roma, è una grande infrastruttura identitaria del Paese, un prodotto made in Italy».

L’idea del GRAB nasce da un lavoro collettivo dal basso e coordinato da VeloLove, che ha coinvolto cittadini e associazioni come Legambiente, Rete Mobilità Nuova, Touring Club Italiano e Parco Regionale dell’Appia Antica che sono convinte che «Il GRAB, una volta chiuso l’anello, oltre a essere la ciclabile urbana più lunga del mondo diventa il vocabolario di Roma, racconta la sua storia ab urbe condita, mette in rete i diversi valori – estetici, archeologici, storici, urbanistici, paesaggistici, sociali, culturali – che la città eterna esprime, rafforzando l’identità, il senso di appartenenza e la cura del territorio. Si tratta di una connessione fisica e concettuale, che schiude agli occhi di chi la percorre luoghi che la consuetudine dello spostamento veloce e motorizzato ha via via marginalizzato, ma che invece sono straordinariamente densi di cultura. In altre parole è un moderno Grand Tour che da una strada di 2300 anni fa – l’Appia Antica – arriva alle architetture contemporanee del MAXXI di Zaha Hadid e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro e Vaticano, Gnam, parchi e paesaggi agrari eccezionali e inaspettati (Caffarella e Acquedotti), ville storiche (Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani), i percorsi fluviali di Tevere, Aniene e Almone incrociando in più punti diverse stazioni ferroviarie, le linee A e B della metropolitana e anche la futura linea C. Peraltro il GRAB si connette a percorsi ciclabili esistenti (come la ciclopista del Tevere) o a percorsi ciclopedonali all’interno di ville e parchi che fanno salire l’estensione totale degli itinerari pedalabili senza soluzione di continuità a circa 200 chilometri. Si presta insomma in futuro a essere esteso fino a diventare rete, stimolando da subito i cittadini all’uso della bici. Peraltro già oggi il GRAB, in poco più di un’ora e praticamente senza incrociare automobili, porta chi pedala dalla periferia al centro, da est a ovest (da Montesacro all’Isola Tiberina ad esempio) o da nord a sud (dalla Salaria alla Piramide). Ricucendo le diverse parti del GRAB tra loro si crea la giusta opportunità per ricongiungere fisicamente anche alcune periferie dove il raccordo delle bici potrebbe aprire la strada alla nascita di servizi per il cicloturismo (albergo diffuso, bed & breakfast) o valorizzare anche tra i turisti stranieri le affermate esperienze di street art nate spontaneamente in alcuni quartieri».

Secondo una prima stima dei costi, elaborata sul disegno attuale del percorso, la versione basica costa circa 500mila euro, mentre per una ciclovia dall’alto contenuto turistico il costo stimato è compreso tra i 2 e i 4 milioni di euro. In seguito si potranno valutare anche interventi assai più rilevanti, come la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale per evitare l’attraversamento di un’arteria a grande scorrimento (Palmiro Togliatti) e collegare il GRAB alla ciclopista già esistente al centro della carreggiata.

Il 17 maggio il GRAB viene aperto alla città con tre GraBike: quella Storica (small) è un breve percorso urbano che percorre una parte del GRAB all’interno del centro storico; l’Archeologca (medium) è una visita del lungo tratto del GRAB che corre tra il Parco regionale dell’Appia Antica, il Parco della Caffarella e il Parco degli Acquedotti. La Naturalistica (large) parte da Piazza del Popolo e percorre interamente il GRAB. E’ la prima opportunità per vedere di persona i 44,2 chilometri del percorso. Il  16 maggio, parte della Magnalonga sarà dedicata alla conoscenza del GRAB in occasione del tradizionale percorso di ciclodegustazione che, pedalando per Roma, consente di assaporare prodotti tipici di borghi e territori d’eccellenza.