L’obiettivo è il target Ue del -55%, che ora anche il ministro dell’Ambiente sembra voler inseguire

Ecco la proposta di legge d’iniziativa popolare per tagliare i gas serra italiani: ora servono le firme

Scalia: «Sarà un’occasione di informazione e mobilitazione dei cittadini sul tema dei cambiamenti climatici»

[17 Febbraio 2020]

La proposta di legge d’iniziativa popolare “Almeno il 55%” è stata depositata dai firmatari presso la cancelleria della Cassazione: l’obiettivo è quello di far assumere al Governo italiano il target del 55% di riduzione dei gas serra entro il 2030, come proposto per tutta la Ue dalla presidentessa della Commissione Ue Ursula von der Leyen e recentemente approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo.

Ad oggi, invece, il Piano integrato energia e clima (Pniec) avanzato dall’Italia prevede un target di riduzione complessivamente pari a circa il 37%: inizialmente osteggiato da tutte le principali associazioni ambientaliste nazionale – nonché dai promotori della pdl, ovviamente –, adesso anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa conviene con la necessità di rivedere il Pniec per adattarlo alle ambizioni europee. Una prima, piccola vittoria di quanti hanno sostenuto la proposta di legge d’iniziativa popolare.

Adesso però, per diventare realtà, la pdl necessita di almeno 50mila firme: la proposta verrà verrà inoltrata nei prossimi per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, che aprirà formalmente la campagna per la raccolta. «La raccolta delle firme – sottolinea Massimo Scalia, primo firmatario e volto storico dell’ambientalismo scientifico italiano – sarà un’occasione di informazione e mobilitazione dei cittadini sul tema dei cambiamenti climatici, delle loro drammatiche conseguenze e di quel che dobbiamo pretendere dai Governi. In particolare, quel che dobbiamo esigere dal nostro, che nel Piano nazionale energia e clima prevede un vergognoso 33% (per i gas non Ets), abissalmente lontano dall’obiettivo Ue, voluto per fronteggiare al massimo ‘la più grande minaccia di questo secolo’. Spero che anche grandi associazioni e le stesse organizzazioni sindacali vogliano darci una mano sostanziosa in questa sfida tanto impegnativa quanto necessaria».

Questi, intanto, i punti fondamentali della pdl: 1. Costituzione di un fondo per il contrasto ai cambiamenti climatici per il conseguimento dell’obiettivo, da inserire nella legge di bilancio; 2. Azioni internazionali del Governo italiano per una “moratoria” mondiale dei combustibili fossili; 3. Provvedimenti del ministero dell’Istruzione e della ricerca e del ministero dell’Ambiente per la ricerca e l’educazione all’ambiente e alla sostenibilità; 4. Riduzione progressiva dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad), erogati dal Governo a favore dei combustibili fossili per circa 19 miliardi di euro all’anno, in misura adeguata a coprire il “fondo” fino all’entrata in vigore della carbon tax, che il Parlamento europeo sta approntando.