Enrico Rossi, la crisi del modello Cina e la sinistra

Ripensamento critico e svolta su strategie, qualità e contenuti dello sviluppo, per l'ambiente e per l'uomo

[25 Agosto 2015]

Cina. In quel mix di capitalismo selvaggio e di feroce dittatura politica comunista c’era chi, anche da noi, aveva visto un nuovo modello da seguire oltre il compromesso sociale, oltre il capitalismo democratico.

Ora che quel modello è in crisi e che con la sua crisi trascina il mondo intero, da un lato c’è da avere paura per gli effetti che possano prodursi anche per le economie europee già rallentate e per la nostra che è sostanzialmente ferma, dall’altro c’è da sperare che si produca un ripensamento critico e una svolta sulle strategie dello sviluppo, sulla sua qualità e i suoi contenuti per l’ambiente e per l’uomo.

Il liberismo e l’esaltazione del capitalismo finanziario mostrano davvero tutti i loro limiti spaventosi per il futuro dell’umanità e del pianeta.

Mai come oggi c’è bisogno di una sinistra critica, capace di proporre riforme sociali e strategie alternative per la crescita, per la piena occupazione e per una qualità nuova del modo di produrre e di consumare. Penso che prima di tutto questo sforzo di costruzione di un pensiero nuovo deve farlo la sinistra europea. Un’ Europa che deve ritrovare tutto il suo orgoglio di grande potenza democratica, dei diritti, della coesione sociale, del rispetto del lavoro e della persona.

Il liberismo ha impiegato decenni, dalla fine degli anni settanta, per elaborare e affermare la sua egemonia mondiale e governare così le sorti del mondo; anche per costruire una nuova idea di socialismo nella libertà ci vorrà tempo e ancor di più perché abbia successo, ma essa ormai si impone come una prospettiva necessaria, nella quale possiamo e dobbiamo credere. Con il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà.

Enrico Rossi

Presidente della Regione Toscana

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