Il movimento di cittadini GeotermiaSì chiede risposte nel Consiglio regionale del 24/7

Geotermia, il progetto della centrale PC6 è stato ritirato dal procedimento per la Via

«Non appena le condizioni lo consentiranno» Enel «potrà ripresentare un progetto aggiornato e rispondente alle nuove esigenze definite dall’evoluzione della cornice normativa e regolatoria»

[11 Luglio 2019]

Il progetto per la nuova centrale geotermoelettrica Piancastagnaio 6 (PC6), avanzato da Enel green power, è stato ritirato dal procedimento necessario per la Valutazione d’impatto ambientale (Via) in corso dall’aprile 2017 presso gli uffici dell’autorità competente, ovvero la Regione Toscana. A spiegare i motivi della decisione è la stessa Enel, che informa come il ritiro sia «dovuto semplicemente alla necessità di rispondere alle richieste derivanti dal nuovo quadro normativo e regolatorio, a livello regionale e nazionale».

Da una parte infatti le nuove Disposizioni in materia di geotermia legiferate a inizio anno dalla Regione – e recentemente modificate per superare il rischio di contenzioso con il Governo – hanno imposto limiti più stringenti per le nuove centrali, in modo da limitarne al massimo gli impatti ambientali e favorire lo sviluppo sostenibile del territorio; dall’altra, il decreto Fer 1 appena firmato dai ministri Costa e Di Maio prevede 5,4 miliardi di euro di incentivi per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, escludendo però per la prima volta la geotermia (che secondo il Gse assorbirà un totale di 96,8 milioni di euro in incentivi nell’anno in corso, appena il 2% di tutti gli incentivi dedicati alle fonti rinnovabili non fotovoltaiche). Il tema degli incentivi è stato rimandato dal Governo a un successivo decreto Fer 2, sul quale però non ci sono notizie. Neanche il tavolo di confronto promesso dal Mise a Regione Toscana e Comuni geotermici sul tema nel marzo scorso è stato attivato.

Ciò non toglie che, come ribadito nella comunicazione ufficiale inviata da Enel green power alla Regione Toscana, nel corso dell’iter per la Via di PC6 «non sono emersi rilievi di elementi di criticità ambientale ostativi al progetto stesso». Al proposito Enel conferma «l’interesse allo sviluppo dell’area», precisando però che «non appena le condizioni lo consentiranno» l’azienda «potrà ripresentare un progetto aggiornato e rispondente alle nuove esigenze definite dall’evoluzione della cornice normativa e regolatoria».

Un contesto che non lascia per niente tranquilli gli oltre 5mila cittadini riuniti nel movimento GeotermiaSì, secondo i quali «al di là delle decisioni di Enel, che in quarto azienda è normale che faccia le scelte più opportune sul piano economico ed industriale, il ritiro dell’azienda del progetto di PC6 apre scenari ancora più preoccupanti in una situazione già di per sé critica. Infatti va in fumo con gli investimenti che questo progetto avrebbe attivato l’unica possibilità per le aziende e per l’economia dei nostri territori di arrivare alla rinnovo delle concessioni del 2024 in modo quasi indolore».

Il progetto di PC6 prefigurava infatti ingenti investimenti: si tratta(va) di una centrale geotermoelettrica a condensazione dalla potenza nominale di 19,8 MW, da collocarsi in prossimità dell’esistente postazione di perforazione Piancastagnaio 30, e dotata di impianto di abbattimento (Amis) per la riduzione delle emissioni di idrogeno solforato (H2S) e di mercurio (Hg). Secondo i dati inizialmente comunicati da Enel green power la centrale avrebbe potuto produrre energia elettrica pari a 150 Gwhe/anno, evitando l’immissione in atmosfera di una quantità variabile tra 17.000 e 65.000 ton/anno di CO2, a seconda del combustibile impiegato nella produzione dello stesso quantitativo di energia nel confronto (gas naturale, OCD o carbone).

Visto il contesto profondamente mutato, da GeotermiaSì arrivano numerose domande: in primis quali e quanti potranno essere gli investimenti Enel nella geotermia toscana nell’eventuale mancanza di un rinnovo degli incentivi nel Fer 2, e con quali ricadute sull’occupazione – diretta e indiretta – e sugli appalti, ma anche riflessioni sul lungo e tormentato iter per la Valutazione d’impatto ambientale trascinatosi per due anni (lungo i quali il Consiglio regionale nel novembre 2017 ha votato per impegnare il presidente e la Giunta regionale a esprimere parere negativo sulla richiesta di Via per PC6).

«Ognuno si dia le risposte che in coscienza ritiene più giuste e magari anche opportune – concludono da GeotermiaSì – ma per favore venga anche a darcele il 24 luglio a Larderello», quando in agenda c’è un Consiglio regionale straordinario proprio per affrontare i crescenti fronti d’incertezza che attanagliano la fonte rinnovabile che più di ogni altra caratterizza ad oggi il territorio toscano.

Da Piancastagnaio intanto, dov’è localizzato il progetto PC6, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vagaggini «prende atto della saggia decisione di aggiornare il progetto alle migliori tecnologie, cosa peraltro già richiesta nelle osservazioni a suo tempo formulate, e considerando che, allo stato attuale, il progetto di PC6 è l’unico realizzabile per la disponibilità della risorsa geotermica e che è indispensabile che esso venga realizzato con la miglior tecnologia disponibile definita a livello nazionale; pertanto questa Amministrazione si confronterà, per la definizione di un nuovo possibile progetto solo ed esclusivamente con il Mise (ministero dello Sviluppo economico)».