Giani: «La Toscana non rinuncia alla geotermia, un suo elemento d’identità nel mondo»

Il presidente del Consiglio regionale commenta la seduta straordinaria di Larderello e la possibile evoluzione del CoSviG prefigurata dal governatore Enrico Rossi

[9 Agosto 2019]

Oggi oltre il 30% della domanda di elettricità toscana è soddisfatta dalla geotermia, che rappresenta però qualcosa di più che una preziosa fonte d’energia rinnovabile: «La geotermia è uno degli elementi d’identità della Toscana nel mondo», ha esordito il presidente Giani aprendo il Consiglio regionale straordinario che si è svolto a Larderello la scorsa settimana, per fare il punto sullo sviluppo dei territori geotermici e in particolare sulla partita degli incentivi nazionali.

«Oggi viviamo un clima diverso rispetto a quello che ha portato all’esclusione degli incentivi dal decreto Fer 1 – ha spiegato Giani – la situazione è molto più costruttiva, da parte del Governo c’è una rassicurazione in merito al reinserimento nel Fer 2 e al proposito il Consiglio Regionale ha approvato la legge 7 del 2019 che offre un importante punto di riferimento. La geotermia è una pietra miliare per il modello di sviluppo della Toscana, e la Toscana non vi rinuncia».

Un modello che riparte dal caposaldo dell’innovazione, come argomenta Giani. Contattato dalla nostra redazione, il presidente del Consiglio Regionale spiega che attraverso l’innovazione è possibile «cogliere gli strumenti per evitare che la gente percepisca impatti ambientali, inquinamento. Innovazione è limitazione delle emissioni; significa modernizzare gli impianti per la produzione di energia elettrica e attraverso le catene di fornitura inaugurare una maggiore sinergia con gli operatori del territorio; innovazione è anche recupero del calore per usi diretti, che non siano solo la produzione di energia ma la realizzazione di servizi per la cittadinanza. Rientra in quest’ottica anche la proposta sulla bassa entalpia che abbiamo approvato al Consiglio regionale di Larderello».

Per massimizzare le ricadute socio-economiche della coltivazione geotermica sul territorio è però necessario guidarle, e da questo punto di vista il ruolo del CoSviG (il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, ndr) è emerso con forza nelle conclusioni del Consiglio regionale affidate al governatore Rossi, che ha auspicato di trasformare il Consorzio in una vera e propria Agenzia di sviluppo per il territorio.

«Rossi su questo ha fatto una disquisizione interessante, anche perché nuova – commenta il presidente Giani – Si è trattato di capire che CoSviG ha un ruolo importante anche nella distribuzione delle risorse sui territori geotermici, anche in funzione della volontà di investire da parte della Regione lasciando al Consorzio quelle risorse che originariamente nelle convenzioni stipulate rimanevano a Firenze. CoSviG può diventare il vero elemento di connessione tra i produttori come Enel, le istituzioni – Regione e Comuni – e le nuove start-up che possono vedere la luce grazie alla geotermia. Se il CoSviG andrà nella direzione espressa dal presidente Rossi può divenire uno strumento con una sua identità molto forte».

Precisiamo ai nostri lettori che l’intervista è stata rilasciata prima della mozione di sfiducia al premier Conte avanzata dalla Lega nelle ultime ore, aprendo alla possibilità di una crisi di Governo le cui modalità non sono ancora definite, così come le eventuali ricadute di questo scenario nel dialogo istituzionale avviato sul decreto Fer 2.