I poveri sono invisibili. E gli ultra-poveri ancora di più

La "scienza della speranza" per eradicare la povertà estrema nel mondo

[15 Novembre 2019]

Lavorando con donne che vivono in condizioni di estrema povertà in tutto il mondo, ho imparato subito che loro e le loro famiglie sono invisibili anche per i loro vicini. E loro lo sanno. Non è sorprendente. Con quale frequenza ognuno di noi si scansa dalle persone che chiedono aiuto per le strade di Washington, DC, dove vivo, per non parlare di coloro che vivono in estrema povertà nei Paesi in via di sviluppo di tutto il mondo? Questo è solo uno dei tanti aspetti crudeli dell’ultra-povertà; coloro che ne sono affetti vengono spesso resi invisibili – ai vicini, ai politici lontani e quasi a tutti gli altri.

Questo è il motivo per cui la  BRAC’s Ultra-Poor Graduation Initiative si impegna a rendere visibile ogni singola persona, in particolare a coloro che decidono come vengono spesi gli aiuti finanziari e le risorse sociali. Per decenni, il tasso globale di povertà estrema è diminuito rapidamente, dal 36% nel 1990 al 105 nel 2015. Questo progresso ha suscitato ottimismo sulla possibilità che potremmo presto eradicare la povertà estrema dalla faccia della terra, ma questo ottimismo sta ora calando . Dato che la percentuale di persone che vivono in condizioni di estrema povertà è complessivamente diminuita, i più poveri di questo gruppo, gli ultra-poveri, sono rimasti intrappolati e sono rimasti invisibili, senza accesso anche alle strutture progettate per includerli.

Il rapporto “2018 Poverty and Prosperity” della Banca Mondiale avverte che per portare la povertà estrema al di sotto del 3% (standard per l’eradicazione) entro il 2030, i Paesi più poveri del mondo devono crescere a un ritmo che supera di gran lunga la loro esperienza storica. Anche se nel 2030 solo il 4% della popolazione mondiale rimanesse al di sotto della soglia, si tratterà di 340 milioni di persone, più dell’attuale popolazione degli Stati Uniti – quasi una nota a piè di pagina o un errore di arrotondamento. Questo è inaccettabile dal punto di vista morale e basandosi sui diritti. E’ anche un uso inefficiente del potenziale umano globale, creando meno opportunità e progresso per tutti noi.

BRAC ha sviluppato l’approccio Graduation per i più poveri, quelli che gli interventi di sviluppo tradizionali spesso non riescono a raggiungere. Sosteniamo la comprensione della realtà microeconomica e psicologica di cosa significhi essere ultra-poveri e puntiamo a una serie emergente di soluzioni, incrementabili e basate sulla scienza che possono spezzare questa trappola della povertà. I programmi Graduation sono olistici e i partecipanti vengono collegati all’assistenza sanitaria di base, ai mezzi di sussistenza e alle competenze finanziarie e ricevono personal coaching per infondere fiducia e speranza. La speranza è la chiave. Dopo una vita di invisibilità, un programma di inclusione economica non deve solo fornire accesso a mercati precedentemente inaccessibili, ma anche dimostrare al partecipante che può diventare visibile e costruire un futuro migliore.

In un capitolo del libro “Leave No One Behind: Time for Specifics on the Sustainable Development Goals della Brookings Institution pubblicato di recente, ho presentato i modi per affrontare l’ultra-povertà attraverso l’emergente “scienza della speranza”, che postula che, quando accoppiata alle competenze e supportata materialmente, un’iniezione di fondata speranza e ottimismo nella vita degli ultra-poveri può spezzare la trappola della povertà. Un numero crescente di prove suggerisce che i programmi che attivano il senso di autostima delle persone portano a miglioramenti nell’occupazione, nei guadagni, nella salute mentale, nella consapevolezza politica e nell’influenza e nella responsabilizzazione delle donne nella famigliaUn uomo molto intelligente e fondatore di BRAC, Sir Fazle Abed, una volta ha osservato: «La povertà non è solo povertà di denaro o di reddito. Vediamo anche una povertà di autostima, speranza, opportunità e libertà. Le persone intrappolate in un ciclo di miseria spesso non si rendono conto che le loro vite possono essere cambiate in meglio attraverso le loro attività. Una volta compreso, è come se si accendesse una luce». Gli ultra-poveri devono essere resi visibili e diventare una priorità per i politici, i governi e le organizzazioni di sviluppo internazionale. Solo in questo modo possiamo infondere speranza e porre fine alla povertà estrema.

di Lindsay Coates, Managing Director della BRAC’s Ultra-Poor Graduation Initiative (UPGI)

contributo alla discussione pubblicato in occasione del Forum de Paris sur la Paix 2019