In Uk il Parlamento dice «basta alla società dell’usa e getta» e punta all’economia circolare

La commissione Ambiente vuole Iva più bassa su prodotti riciclati e coloro che riparano le merci

[5 Agosto 2014]

La commissione Ambiente del Parlamento britannico ha reso pubblica la propria relazione di indirizzo introducendo l’approccio di “economia circolare” per risparmiare risorse e rendere il loro sfruttamento compatibile con la crescita demografica a livello mondiale.

Nella sola Inghilterra 8,5 milioni di tonnellate di rifiuti raccolti dalle autorità locali finisce in discarica, secondo i dati del governo. Se si includono anche Scozia, Irlanda del Nord e Galles, la quantità di rifiuti nel Regno Unito smaltita “sotto terra” arriva a 11 milioni di tonnellate.

La relazione invita il Governo al superamento della «società usa e getta», ha detto il presidente della Commissione, Joan Walley: «È davvero necessario guardare in maniera del tutto nuova al modo in cui facciamo business e a come viviamo le nostre vite. Bisogna cominciare a pensare ad una economia circolare dove riutilizzare e riciclare quanto più possibile della materia che gettiamo tra i rifiuti. Ad esempio, i Consigli comunali dovrebbero vietare l’invio di avanzi di cibo nelle discariche». Dei 7,2 milioni di tonnellate di cibo gettate ogni anno, solo 400.000 tonnellate sono raccolte in maniera differenziata e avviate a recupero nel Regno Unito, appena il 6% del totale. Per questo i deputati vogliono che la raccolta degli scarti alimentari venga avviata a compostaggio e alla produzione di biogas, in particolare attraverso il processo di “digestione anaerobica”.

Le imprese britanniche lamentano, secondo la relazione, che il regime di riciclaggio in Inghilterra è confuso e rende più difficile per le aziende entrare in possesso di materie prime seconde che potrebbero essere riutilizzate all’interno dei processi produttivi. Durante un’audizione alla Commissione, Mike Barry di Marks and Spencer ha riferito che «il primo passo che il governo può fare per aiutarci è quello di semplificare la raccolta dei rifiuti al domicilio del consumatore». Se in Galles oltre il 90% delle case ha ora accesso a impianti di compostaggio organico, in Inghilterra appena un quarto delle amministrazioni locali fornisce la raccolta differenziata dell’umido.

Il ministro Dan Rogerson ha detto che il governo è pienamente impegnato a costruire un’economia circolare e vuole vedere il Regno Unito aprire la strada a nuovi mercati di riciclo dei rifiuti, e non solo riferendosi al compostaggio. «Ecco perché abbiamo investito 17 milioni di sterline per incoraggiare le imprese ad un uso più efficiente delle risorse – ha detto – Continueremo a lavorare a stretto contatto con le autorità locali, l’industria e il settore del volontariato per verificare le raccomandazioni della relazione della commissione Ambiente».

La relazione della commissione raccomanda al governo di prendere inoltre provvedimenti per riformare le aliquote fiscali e la normativa nazionale sulla responsabilità d’impresa, premiando le aziende che progettano prodotti più ecologici. Aliquote IVA differenziali dovrebbero essere introdotte sulla base dell’impatto ambientale o del contenuto di materia riciclata dei prodotti in commercio. Agevolazioni fiscali dovrebbero inoltre essere considerate per le aziende che riparano le merci o ne promuovono il riutilizzo. Proposte, notiamo con piacere, del tutto in linea con quelle che nel suo piccolo anche greenreport porta avanti da tempo.

Il governo britannico dovrebbe lavorare con l’Unione europea per stabilire norme di eco-design per una vasta gamma di prodotti per renderli più facili da riparare, aggiornare, o riciclare. Tali norme dovrebbero eliminare gradualmente i prodotti realizzati con materiali che non possono essere recuperati e incoraggiare le aziende a progettare prodotti che hanno un percorso chiaro di fine vita e sono fabbricati con componenti facilmente separabili e riciclabili. Il governo dovrebbe agire anche verso il settore manifatturiero per estendere i periodi minimi di garanzia per i prodotti di consumo, incoraggiando le imprese ad adottare modelli di business virtuosi con uso più efficiente delle risorse disponibili.

Il presidente della commissione, Joan Walley, ha concluso la presentazione della relazione parlamentare dicendo: «Ridurre la dipendenza dell’uso di materie prime naturali per la crescita economica è una parte essenziale del passaggio a un sistema economico più sostenibile. Alcune aziende stanno mostrando leadership e innovazione reale per adeguare i propri modelli di business facendo un uso efficiente delle risorse. Tuttavia, il governo deve fare di più per garantire le giuste condizioni così che molte altre aziende possano passare da un approccio lineare a uno circolare. Abbiamo visto il successo dell’introduzione di tasse verdi, come la tassa sul conferimento in discarica, abbiano guidato il cambiamento nell’industria dei rifiuti. Abbiamo bisogno degli stessi segnali forti da parte del ministero del Tesoro per favorire l’economia circolare».