Realacci, Bratti e Carrescia presentano un’interrogazione

Aleggia sull’Italia il fantasma della prevenzione dei rifiuti

Non c’è traccia della prevista relazione annuale da parte del ministero dell'Ambiente

[9 Febbraio 2015]

Che fine ha fatto la relazione annuale sul Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti? Il Codice dell’Ambiente prescrive che il Ministero dell’Ambiente metta a punto un programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e che, a partire dal 2013, invii alle Camere entro il dicembre di ogni anno una relazione con l’aggiornamento di tale programma e  con i risultati raggiunti. Ormai però siamo a febbraio, ma dell’atteso rapporto non c’è traccia.

La scottante questione è stata sollevata da Ermete Realacci (nella foto), presidente della commissione Ambiente della Camera, che insieme ai colleghi Bratti e Carrescia ha depositato un’interrogazione per sollecitare il ministero su questo fronte  e capire quali iniziative urgenti intenda mettere in campo per fare si che tale relazione sia sollecitamente trasmessa alle Camera.

«Molta strada si deve ancora fare per la prevenzione della produzione dei rifiuti – ha sottolineato Realacci – Che insieme alla corretta gestione del ciclo dei rifiuti è un pezzo importante dell’economia del futuro. Tanto che secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, nel 2013 in Europa le buone pratiche messe in campo su questo fronte hanno generato miliardi di euro di valore aggiunto e creato migliaia di posti di lavoro, contribuendo anche a tagliare le emissioni per  38 milioni di tonnellate di CO2».

«Il nostro Paese è avanti sul fronte del recupero industriale dei rifiuti riciclabili», ha ricordato giustamente il presidente della commissione Ambiente: le imprese italiane sono effettivamente pronte e portate per riciclare all’interno dei propri processi produttivi tutto quanto risulta loro possibile con un margine di guadagno (risparmio di materia prima) economico, ma per quanto riguarda le politiche industriali riferite al sistema-Paese, e dunque a direzione pubblica, siamo ancora molto indietro. E il ritardo evidenziato da Realacci non ne è che l’ennesima, scoraggiante conferma.

Aggiornamento: in data 11 febbraio 2015 il ministero dell’Ambiente ha dichiarato, in «riferimento alla recente richiesta di alcuni parlamentari, che lamentano la mancata presentazione da parte del ministero dell’Ambiente della relazione con l’aggiornamento del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti», che «il documento è stato trasmesso il 14 gennaio scorso ai presidenti della Camera e del Senato, come disposto dal codice ambientale, ed è quindi a disposizione dei parlamentari  da quasi un mese». Interpellato da greenreport, lo staff di Realacci conferma la precisazione del ministero, parlando di una «svista degli uffici»; anche se in ritardo rispetto alla tempistica prevista, il documento è stato dunque redatto. Certo è che l’importante documento (disponibile qui: http://goo.gl/XvsAhd) non sembra aver beneficiato di grande pubblicità, finendo addirittura “perso”, finora. (L. A.)