La Toscana punta sullo sviluppo delle smart cities, firmato il protocollo d’intesa

Lo sviluppo della società dell'informazione deve avvicinare le città alle esigenze di cittadini e ambiente

[9 Gennaio 2018]

Rendere le città più intelligenti per avvicinarle alle esigenze dei cittadini e dell’ambiente, passando da un miglior accesso alle informazioni utili alla riduzione dei consumi energetici. Il protocollo per la promozione e lo sviluppo delle smart cities firmato da Regione Toscana, Anci e Confservizi Cispel nelle ultime settimane – e illustrato ieri a Firenze –  punta a promuovere processi di innovazione senza che nessun territorio rimanga indietro: la strategia è quella di un coordinamento che superi la frammentazione delle autonomie locali e delle varie aziende di servizi pubblici.

«La Toscana – spiega Vittorio Bugli, assessore alla presidenza con delega, tra l’altro, allo sviluppo della società dell’informazione – sta facendo salti in avanti in tema di innovazione. Con la banda larga che copre tutto il territorio regionale, e l’ultralarga che sta arrivando, dobbiamo prepararci a implementare la diffusione di servizi per avere città sempre più intelligenti. Per fare questo dobbiamo essere in grado, così come abbiamo fatto per superare il digital divide delle connessioni e delle infrastrutture, di diffondere su tutto il territorio quello che le città più grandi stanno già facendo. Definiremo linee guida e standard di servizio valide per tutta la regione, proponendo queste buone pratiche, partendo dal censimento dei progetti e dei servizi in essere nelle nostre città».

Il protocollo appena siglato coinvolge in partenza la metà dei Comuni capoluogo (Firenze, Prato, Pisa, Grosseto e Siena) ma rimane aperto anche ad altre adesioni; potranno siglare l’intesa anche università e centri di ricerca, altre città toscane (capoluogo e non) e pure aggregazioni territoriali e piccoli comuni che, con la banda larga ormai presente in tutta la regione e la banda ultralarga in arrivo, potranno usufruire dei servizi digitali.

Tra le prime azioni individuate comunicate dalla Regione, oltre alla stesura delle linee guida e del censimento dei servizi, c’è la definizione di un piano operativo composto da un primo gruppo di progetti di smart city da realizzare nei Comuni in collaborazione con le società̀ partecipate e da coordinare a livello regionale, l’affidamento alle società partecipate responsabili dei progetti per lo sviluppo operativo e industriale delle smart cities e l’analisi e l’individuazione delle possibili fonti di finanziamento, nazionali ed europee.

L. A.