La Comunità protagonista a Firenze il 7/2, grazie ad Anci Toscana e Accademia dei Georgofili

Non solo elettricità, la geotermia toscana punto di riferimento anche per l’agroalimentare

Dall’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili un focus su «l’innovativo modello di governance geotermica della Toscana, e alla Comunità del cibo a energie rinnovabili»

[4 Febbraio 2019]

Le eccellenze agroalimentari dell’Alta Val di Cecina e della Costa degli Etruschi saranno protagoniste a Firenze, il prossimo 7 febbraio, all’interno dell’evento dedicato a I territori della Toscana e i loro prodotti. Una mattina che Anci Toscana e l’Accademia dei Georgofili – con il patrocinio di Unicoop Firenze – dedicheranno alla scoperta e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, sia dal punto di vista salutistico e nutrizionale che da quello commerciale.

L’occasione offrirà una vetrina importante per i territori geotermici e per le realtà aderenti alla Comunità del cibo a energie rinnovabili (Ccer), nata esattamente dieci anni fa grazie ad un’intesa tra Slow Food Toscana, Fondazione Slow Food per la biodiversità e il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG): tra gli interventi in programma spiccano infatti quelli di Edo Volpi (Vapori di Birra), Ivana Forabosco (Consorzio Agnello Pomarancino), Fiorella Lenzi (Serraiola Wine), Andrea Montomoli (dell’omonimo panificio), Tommaso Vatti (La Pergola). Tutti imprenditori toscani accomunati dall’impiego dominante di energie rinnovabili all’interno dei propri processi produttivi, insieme all’utilizzo esclusivo di materie prime a filiera corta.

Dopo l’apertura dei lavori, affidata tra gli altri all’assessore regionale all’Agricoltura (Marco Remaschi) e al presidente dell’Unione montana Alta Val di Cecina (Loris Martignoni), spetterà proprio al presidente della Ccer, Edo Volpi di Vapori di Birra – recentemente citato anche dalla prestigiosa testata Bloomberg –, presentare una realtà virtuosa: una Comunità presa oggi ad esempio non solo a livello regionale o nazionale, ma anche dalla comunità internazionale, per la capacità di legare l’impiego delle fonti energetiche rinnovabili allo sviluppo di prodotti tipici, all’interno di filiere agroalimentari di qualità.

A ribadire l’importanza di questo tipo di esperienze, il rapporto Accelerating geothermal heat adoption in the agri-food sector, pubblicato nei giorni scorsi dall’International renewable energy agency (Irena) per fare il punto sugli usi diretti della geotermia nel campo dell’industria agroalimentare; non a caso all’interno del documento un focus specifico è stato dedicato a quello che viene definito «l’innovativo modello di governance geotermica della Toscana, e alla Comunità del cibo a energie rinnovabili», riconoscendo che «sostenere le imprese locali e promuovere un marchio locale per alimenti prodotti o trasformati in modo sostenibile utilizzando l’energia geotermica e altre fonti energetiche rinnovabili può incentivare le imprese a sostituire i combustibili (fossili, ndr). Allo stesso tempo, può aprire opportunità di business per il cibo sostenibile»

Per chi fosse interessato ad approfondire questo modello, la partecipazione all’incontro del 7 febbraio a Firenze è riservata a coloro che si saranno registrati entro martedì 5 febbraio 2019 ad adesioni@georgofili.it: le iscrizioni saranno accolte compatibilmente con la capienza della sala (100 posti).