Pacchetto d’inverno della Commissione Ue: «Sostenibilità competitiva al centro del semestre europeo»

Una transizione giusta per garantire che nessuno sia lasciato indietro negli sforzi messi in atto dall'Ue per conseguire la neutralità climatica

[27 Febbraio 2020]

L’European Green Deal punta a fare dell’Europa il primo continente climate neutral entro il 2050 e la Commissione europea ha pubblicato le relazioni per paese nelle quali analizza le grandi sfide socioeconomiche per ciascuno Stato membro dell’Ue e spiga che «L’analisi esposta nelle relazioni per paese ricalca le linee della strategia annuale di crescita sostenibile presentata a dicembre 2019, incentrandosi sulla sostenibilità competitiva per costruire un’economia al servizio delle persone e del pianeta. Per ciascuno Stato membro è valutata inoltre l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, comprese le relative prestazioni evidenziate nel quadro di valutazione della situazione sociale che lo accompagna. Le relazioni per paese si concentrano su quattro dimensioni: sostenibilità ambientale, incremento della produttività, equità e stabilità macroeconomica. Per la prima volta le relazioni fanno il punto dei progressi compiuti dagli Stati membri nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, evidenziando le politiche macroeconomiche e occupazionali che possono contribuire a tal fine. Analizzano anche le sfide e le possibilità che la transizione climatica ed energetica apre a ciascun paese. Nella stessa ottica indicano le priorità a cui destinare il sostegno del Fondo per una transizione giusta».

Commentando il pacchetto, Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: «Buone notizie: gli squilibri diminuiscono nell’UE. Gli Stati membri dovrebbero muovere da questa tendenza positiva per proseguire le riforme che permetteranno alla nostra economia di reggere la prova del futuro. Devono ridurre il debito, stimolare la produttività e realizzare gli investimenti giusti per compiere una transizione equa a un’economia sostenibile e inclusiva. Oggi la Commissione espone anche un’analisi specifica delle sfide di sostenibilità ambientale, nell’intento di aiutare gli Stati membri a muovere verso un’economia net-zero».

Dalle constatazioni fondamentali delle relazioni per Paese emerge che «La crescita della produttività è ancora un problema, a maggior ragione a causa del cambiamento demografico. La crescita potenziale risulta frenata dalla scarsità di investimenti, dall’invecchiamento della forza lavoro e dalla carenza di competenze o il disallineamento tra domanda e offerta di competenze». Ma la Commissione Ue evidenzia anche che «Gli Stati membri continuano ad avere posizioni molto diverse in termini di debito e di sfide legate alla sostenibilità. In media, i disavanzi pubblici nell’Ue hanno ricominciato ad aumentare, invertendo la tendenza alla diminuzione degli ultimi anni. In alcuni Stati membri gli elevati livelli attuali del debito pubblico sono fonte di vulnerabilità». La relazione 2020 sul meccanismo di allerta pubblicata a dicembre ha individuato 13 Stati membri da sottoporre a esame approfondito al fine di stabilire se presentino o rischino di presentare squilibri. L’analisi esamina l’entità degli squilibri, la loro evoluzione e le risposte politiche e ne è risultato che: Grecia, Italia e Cipro presentano ancora squilibri eccessivi; Germania, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Francia, Croazia, Portogallo, Romania e Svezia presentano ancora squilibri; la Bulgaria non presenta più squilibri.

Nicolas Schmit, commissario Ue per il Lavoro e i diritti sociali, ha ricordato che «L’occupazione è a livelli record in Europa, ma permangono disuguaglianze. Dobbiamo intensificare la lotta per una maggiore uguaglianza potenziando la dimensione sociale del semestre europeo e attuando integralmente il pilastro europeo dei diritti sociali, fra l’altro con la proposta di una disciplina del salario minimo equo, con il rafforzamento dell’agenda per le competenze e con il rilancio della garanzia per i giovani. È questa una conditio sine qua non della riuscita di una transizione verde e digitale che non lasci indietro nessuno».

E una delle novità del semestre europeo è proprio l’integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile: ora, ogni relazione per Paese comprende una valutazione sintetica dei progressi compiuti dallo Stato membro verso il conseguimento di quegli obiettivi, mentre un allegato specifico ne analizza le prestazioni e la tendenza emersa negli ultimi 5 anni. La Commissione sottolinea che «Nel complesso si registrano progressi in quasi tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Nei prossimi anni si approfondirà l’analisi per monitorare la realizzazione degli obiettivi e inquadrare la transizione verso un’economia climate neutral ed efficiente sotto il profilo delle risorse. La transizione verso un’economia sostenibile e climaticamente neutra deve essere improntata all’equità e alla giustizia sociale. Le relazioni per paese evidenziano le regioni e i settori che saranno maggiormente colpiti dalla transizione. Riportano un’analisi delle sfide che essa comporta ed illustrano le priorità a cui destinare il sostegno del Fondo per una transizione giusta per garantire che nessuno sia lasciato indietro negli sforzi messi in atto dall’Ue per conseguire la neutralità climatica».

Paolo Gentiloni, commissario per l’Economia, ha concluso «Muoviamo oggi il primo passo nel cammino che porterà la sostenibilità al centro della politica e dell’azione economica dell’UE. Le relazioni per paese 2020 fanno il punto dei progressi compiuti nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e comprendono una sezione specificamente dedicata alla sostenibilità ambientale. Quest’aspetto va di pari passo con il tema centrale del semestre europeo: le questioni economiche e sociali e la correzione degli squilibri macroeconomici. Il ritmo di riduzione dei livelli di debito pubblico e privato non è omogeneo e, nonostante la correzione della maggior parte dei disavanzi delle partite correnti, restano preoccupazioni per le situazioni di avanzo ingente».