Per Cgil Toscana e categorie di settore la coltivazione della geotermia è «attività insostituibile»

«La scelta di eliminare o ridurre gli incentivi è incomprensibile e contraddittoria con l’obiettivo, sempre più sentito dalla popolazione, di preservare l’ambiente»

[3 Aprile 2019]

Dopo l’incontro tra i sindaci dei Comuni geotermici toscani e il ministero dello Sviluppo economico (Mise) una settimana fa, che ha segnato una prima disponibilità al confronto da parte del Governo nel dialogare con le istituzioni locali sul nodo degli incentivi alla geotermia, l’attenzione sul tema da parte del territorio rimane molto alta come testimonia la riunione svoltasi ieri presso la sede della Cgil Toscana a Firenze.

Appositamente dedicato ad approfondire lo stato dell’arte della geotermia in Toscana, l’incontro ha visto ha visto una nutrita partecipazione, oltre che dei dipartimenti sindacali interessati, anche delle Camere del lavoro dei tre territori geotermici (Pisa, Grosseto e Siena) e delle categorie dei chimici, del commercio e dell’edilizia Filctem, Filcams e Fillea.

Da tutti i presenti è stato ribadito che la coltivazione della geotermia rappresenta «una attività insostituibile, anche perché capace di produrre il 30% del fabbisogno energetico della Regione Toscana ed il 70% della produzione da fonti rinnovabili. Il suo carattere di energia rinnovabile, ambientalmente compatibile e non nociva alla salute dei lavoratori e dei cittadini, la fa assurgere a fonte di approvigionamento su cui puntare anche nel futuro. Soprattutto alla luce degli investimenti che negli anni hanno sviluppato tecnologie sempre più sofisticate e determinanti al riguardo. Per questo, la scelta miope da parte del governo di eliminare o ridurre gli incentivi alla coltivazione di questa ineliminabile risorsa naturale è sbagliata e incomprensibile, addirittura contraddittoria con l’obiettivo, sempre più sentito dalla popolazione, di preservare l’ambiente anche attraverso l’eliminazione di fonti energetiche inquinanti».

Alla luce di questo contesto da parte della Cgil Toscana e delle categorie interessate c’è dunque l’impegno a «ribadire scientificamente il valore di energia rinnovabile della Geotermia, assieme ai temi della sostenibilità ambientale e sociale, uniti alla qualità del lavoro e della redistribuzione della ricchezza prodotta dalla coltivazione geotermica».

L. A.