Per i Comuni montani la geotermia ha «bisogno di certezze immediate e non di annunci»

Bussone (Uncem): «C'era tutto lo spazio per inserire gli incentivi nel decreto Fer 1, aspettiamo che il Mise si metta al lavoro e alle promesse seguano fatti concreti»

[12 Marzo 2019]

L’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani (Uncem) guarda con apprensione alla mancanza di incentivi dedicati a sostenere la produzione di energia elettrica da geotermia, cancellati per la prima volta dal decreto Fer 1 in attesa di essere re-inseriti – secondo le dichiarazioni arrivate dal sottosegretario Crippa, senza però specificare tempi di emanazione né tecnologie incentivate – all’interno del Fer 2. «Sul geotermico c’è bisogno di certezze immediate e non di annunci – dichiarano oggi dall’Uncem nazionale – Il tempo passa e il settore, in molti Comuni toscani in particolare, sta subendo gli effetti gravi di indecisioni e mancanza di strategie».

Come già lo scorso dicembre, Uncem torna a esprimere «vicinanza ai sindaci dei Comuni toscani delle province di Pisa, Siena e Grosseto», dove si concentrano oggi tutti gli impianti geotermoelettrici presenti nel Paese, e «in particolare al primo cittadino di Montieri, Nicola Verruzzi», che qualche giorno fa ha sospeso lo sciopero della fame alla notizia dell’incontro con il ministro previsto per fine mese. L’appuntamento  al ministero dello Sviluppo economico è fissato al 27 marzo, quando «i sindaci (rappresentati, a quanto si apprende, da quelli di Pomarance e Monterotondo Marittimo, ndr) e i rappresentanti della Regione porteranno sul tavolo del sottosegretario Crippa la preoccupazione per il futuro del settore che genera migliaia di posti di lavoro».

Si tratta del primo segnale di apertura dopo mesi di mobilitazione del territorio, ma la conclusione della vicenda rimane tutta da scrivere. «C’era tutto lo spazio per inserire gli incentivi sul geotermico nel decreto Fer 1, che peraltro è ancora su un binario morto, perso nel rimpallo tra Roma e Bruxelles –  dichiara Marco Bussone, presidente Uncem – Sono molto perplesso di fronte all’annuncio di incentivi sul geotermico nel Fer 2. Perché si tratta di un secondo decreto sulle fonti energetiche rinnovabili, annunciato da molti mesi e del quale non vi è traccia. Dunque ci vorranno mesi prima che diventi operativo. Sopratutto, sulle rinnovabili manca completamente una strategia. Anche su biomasse forestali e biogas tutto tace. Mancano totalmente prospettive e linee guida, anche per ridurre le sperequazioni economiche e sociali nei 1400 Comuni italiani non metanizzati. Aspettiamo il Mise si metta al lavoro e alle promesse seguano fatti concreti, con numeri, risorse e tempi certi».

Ad oggi una strategia energetica di più ampio respiro impostata dal Governo c’è, ed è contenuta nella proposta di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, che si prevede arriverà a forma compiuta entro la fine dell’anno; per quanto riguarda in particolare la geotermia il documento prevede però uno sviluppo molto limitato, dato che nel settore elettrico il Governo stima al 2030 0 investimenti annui in più, 0 valore aggiunto in più, 0 Ula (Unità di lavoro) temporanee medie annue in più rispetto alle politiche correnti, e per quanto riguarda il settore termico neanche fornisce le relative stime. Il confronto tanto voluto dalla Regione Toscana e dai Comuni geotermici in merito agli incentivi potrebbe fornire ora l’occasione per delineare uno sviluppo più ambizioso per la fonte geotermica, improntato alla sostenibilità: un obiettivo cui può  contribuire sia la tecnologia flash ad oggi impiegata in Toscana, che già copre oltre il 30% della domanda di elettricità (con la Regione che ha appena approvato una nuova normativa in materia di geotermia, ancora più stringente sotto il profilo ambientale), e auspicabilmente anche attraverso impianti binari a ciclo chiuso, nonostante il Mise sembri reticente al confronto anche su questo tema (con l’imprenditore di settore Diego Righini che anche oggi informa di un nuovo tentativo di contatto nei confronti del sottosegretario Crippa, dopo quelli finora andati a vuoto).

L. A.