Per l’Italia la priorità dovrebbe essere la giustizia sociale. Le 3 proposte del ForumDD

17 milioni di persone a rischio esclusione sociale, 5 milioni sono in povertà assoluta, e la concentrazione della ricchezza è altissima

[24 Maggio 2019]

Secondo i dati del  rapporto Istat Sustainable Development Goals (SDG) sui 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, «In Italia più di 17 milioni di persone sono a rischio povertà ed esclusione sociale. Tra queste, anche quelli che un lavoro ce l’hanno (gli occupati che non hanno un reddito sufficiente sono infatti il 12,2%). E oltre 5 milioni sono in povertà assoluta, con una robusta incidenza (12%) tra i bambini. Al tempo stesso tra il 1996 e il 2016 la quota di ricchezza dell’1% più ricco della popolazione adulta è passata dal 18% al 25%, quella dei 5.000 adulti più ricchi è salita dal 2% al 7%».

A denunciarlo è il Forum Disuguaglianze Diversità (ForumDD), un’alleanza tra cittadinanza attiva e ricercatori, che fa notare che «A queste disuguaglianze economiche si aggiungono profonde ingiustizie sociali nell’accesso a servizi fondamentali di qualità e nel riconoscimento dei propri valori e del proprio ruolo.. I dati parlano chiaro: vincono allarme sociale e disuguaglianze, e forti divari territoriali».

Il sud si conferma la parte del nostro Paese con più problemi e la situazione peggiore è in Sicilia, Calabria e Campania. «Basti pensare – dicono al Forum Disuguaglianze Diversità   . che la quota di persone in cerca di occupazione sulla popolazione attiva ammonta al 6,0% nella ripartizione nord-orientale, al 7,0% in quella nord-occidentale, al 9,4% nel Centro e al 18,4% nel Mezzogiorno».

Di questa emergenza giustizia sociale, praticamente ignorata in una campagna elettorale dove un ministro ha proseguito nel suo tentativo (riuscito) di far credere ai poveri e agli impoveriti che la loro situazione dipende da chi è più povero e sfortunato di loro, se ne è parlato all’evento nazionale ASviS “Sconfiggere la povertà, ridurre le disuguaglianze” organizzato nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato da ASviS e dal Forum Disuguaglianze e Diversità.

Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS, ha sottolineato che «E’ ora di dotarsi di una governance che orienti le politiche allo sviluppo sostenibile, si è perso già troppo tempo  oltre all’immediata adozione di interventi specifici in grado di farci recuperare il tempo perduto sul piano delle politiche economiche, sociali e ambientali, l’ASviS chiede al presidente del Consiglio di attivare subito la Commissione nazionale per l’attuazione della strategia per lo sviluppo sostenibile, di trasformare il Cipe in Comitato interministeriale per lo sviluppo sostenibile e di avviare il dibattito parlamentare sulla proposta di legge per introdurre il principio dello sviluppo sostenibile in Costituzione, al fine di garantire un futuro a questa e alle prossime generazioni».

Dopo due anni di lavoro e con il contributo di oltre 100 esperti, partendo dalla situazione di grave ingiustizia sociale e dai diffusi sentimenti di paura, rabbia e risentimento generati nelle fasce più vulnerabili della società, il ForumDD ha elaborato, il rapporto “15 Proposte per la giustizia sociale”. Un pacchetto di proposte di politiche pubbliche e azioni collettive, ispirate dall’analisi e dalle idee di Anthony Atkinson, che intervengono su tre meccanismi di formazione della ricchezza: il cambiamento tecnologico, la relazione tra lavoro e impresa, il passaggio generazionale.

Il coordinatore del ForumDD, Fabrizio Barca, spiega che «Disuguaglianze e povertà vanno aggredite su due fronti  Tornando a redistribuire e recuperando – da dettato Costituzionale – la progressività fiscale perduta, anziché ridurla come si minaccia di fare sotto il manto della “flat tax”. E, prima ancora, modificando i meccanismi di formazione della ricchezza privata e di accesso alla ricchezza comune: noi del ForumDD proponiamo interventi radicali che mettano la tecnologia dell’informazione al servizio di una maggiore diffusione della conoscenza, non, come oggi avviene, di una sua insostenibile concentrazione».

Su queste basi, sono state illustrate le ricadute dell’introduzione di misure di contrasto della povertà negli ultimi 2 anni «Mostrando l’importanza che ai trasferimenti monetari si affianchino servizi e un rafforzamento delle capacità di reazione delle famiglie povere«, quindi sono state presentate 3 delle 15 proposte del ForumDD, Eccole:

Livellare le opportunità dei giovani nati in famiglie con un livello diverso di ricchezza, introducendo a un tempo un’”eredità universale” di 15.000 euro (incondizionati) a tutti i e le diciottenni (580 mila ogni anno), e una “tassa progressiva sui vantaggi ricevuti” lungo l’arco della vita, che sostituisca l’attuale tassa di successione, eliminando così ogni tassazione per 80mila dei 110mila paganti e concentrando l’imposizione sui 30mila più abbienti (producendo entrate aggiuntive che finanzino l’eredità universale).

Creare Consigli del Lavoro e della Cittadinanza nell’impresa che dia ai lavoratori e ai cittadini influenzati dagli effetti ambientali la possibilità di pesare sulle decisioni strategiche delle imprese: uno strumento che consentirebbe di perseguire assieme giustizia sociale e ambientale.

Costruire una sovranità collettiva sui dati personali e algoritmi che inverta la grave concentrazione in atto nel controllo sulla conoscenza. Nella cornice del Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati, si propone una strategia fatta fra l’altro di: pressione crescente sui giganti del web per rendere noti gli esiti delle ricerche fatte con i nostri dati e il loro uso; contrasto delle posizioni di monopolio delle “sette sorelle digitali” da parte delle imprese di proprietà pubblica; sperimentazione di piattaforme digitali comuni; rilascio di dati amministrativi in formato aperto a disposizione delle comunità di innovatori in rete.