Piombino, ecco cosa prevede per l’economia circolare il nuovo Accordo di programma

Il documento è stato siglato ieri da Regione e Comune, la firma di Aferpi attesa a giorni

[24 Maggio 2019]

Regione Toscana e Comune di Piombino hanno firmato ieri un nuovo Accordo di programma per rispondere concretamente alla richiesta avanzata da Aferpi lo scorso 3 marzo, manifestando la necessità di una variante al piano regolatore per realizzare di un nuovo impianto di tempra delle rotaie accanto all’attuale treno di laminazione: un investimento da 30 milioni di euro che la proprietà indiana Jsw Steel Italy metterà in campo per un «impianto che – sottolineano dalla Regione – impiegherà circa 110 lavoratori di Aferpi».

Il documento, che Jsw – come spiegano dal Comune – non ha ancora firmato solo «a causa della differenza di fuso orario» con l’India, rappresenta un «atto tecnico che contiene numerose planimetrie delle aree interessate dagli interventi, visto che assumerà valenza di variante urbanistica. Da oggi, se lo vorrà fare senza che la procedura riparta da capo, il Consiglio comunale che uscirà dal voto amministrativo di domenica, avrà trenta giorni di tempo per completarne l’iter».

Come si legge nell’Accordo di programma (disponibile integralmente in allegato, ndr), oltre al nuovo impianto di tempra l’intesa riguarda tra gli altri l’impegno da parte della proprietà a installare a Piombino «un impianto di produzione di acciaio integrato di capacità adeguata con forno elettrico», la necessità di attivare un gruppo di coordinamento per le necessarie attività di demolizione e smantellamento, e di concretizzare a Piombino un «polo per l’economia circolare e la sostenibilità della filiera siderurgica».

Nel merito «Regione Toscana e Comune di Piombino confermano la necessità di assicurare, in una logica di economia circolare, il massimo reimpiego degli scarti della produzione di acciaio nonché lo smaltimento degli scarti residui nel rispetto del principio di prossimità e sostenibilità ambientale». Verrà dunque istituito, coinvolgendo anche l’Arpat, «un Tavolo tecnico “Scarti di produzione” con rappresentanti delle parti sottoscrittrici volto a definire quantità e qualità degli scarti prodotti, le possibili forme di riciclo, riuso e recupero nonché l’individuazione dei possibili siti di destinazione degli stessi». L’Accordo precisa comunque che «i lavori del suddetto Tavolo non pregiudicano le iniziative che autonomamente Aferpi vorrà assumere per favorire una chiusura sostenibile del proprio ciclo produttivo».

Al proposito il ceo di Aferpi, Fausto Azzi, solo pochi mesi fa ribadiva che «non solo pensiamo a utilizzare la discarica “Rimateria”, ma anzi la riteniamo essenziale per concretizzare il progetto di Jsw. Inoltre va ribadito il principio dell’economia circolare, la discarica va gestita con competenza ed esperienza, non chiusa».