Piombino, via libera alla variante urbanistica per la tempra

Ferrari: «Non comporta implicazioni di natura ambientale e dà all’azienda la possibilità di investire 30 milioni di euro». Sui forni elettrici invece «avremo chiarezza entro gennaio 2020», quando sarà necessario tornare a parlare di economia circolare

[29 Agosto 2019]

Ieri il Consiglio comunale di Piombino ha approvato la cosiddetta variante tempra, che prevede il passaggio di destinazione urbanistica da agro-industriale a industriale di un’area dell’impianto di Jsw Steel Italy, propedeutico a un investimento da 30 milioni di euro annunciato da tempo dall’azienda che gestisce oggi l’acciaieria ex-Lucchini: «Questa variante – spiega il sindaco Francesco Ferrari – non comporta implicazioni di natura ambientale, non danneggia gli interessi della città e, intanto, dà all’azienda la possibilità di investire 30 milioni di euro sul nostro territorio».

Il progetto per quell’area, già parzialmente occupata dalla cockeria, non include attività di produzione dell’acciaio ma solamente il procedimento di raffreddamento delle rotaie con una tecnologia, la tempra appunto, che rende l’acciaio più resistente e, quindi, rispondente alla richiesta del mercato. Questa variante, comunque – precisano dall’Amministrazione comunale – nulla ha a che fare con l’eventuale costruzione di forni elettrici.

«La costruzione di forni elettrici – continua il sindaco Ferrari – è un tema che esula da questo provvedimento. Avremo chiarezza al riguardo quando Jsw presenterà il piano industriale, entro gennaio 2020. Approvare questa variante non si traduce in sudditanza nei confronti dell’azienda: pretendiamo di sapere prima possibile quali sono i progetti per l’impianto di Piombino, fermo restando che non permetteremo mai la costruzione di forni elettrici vicino al centro abitato».

In attesa che il piano industriale venga adeguatamente dettagliato, è noto da sempre che la scelta tecnologica dei forni elettrici è legata a quella dell’import di rifiuti ferrosi e rottami: l’acciaieria con forno elettrico rappresenta infatti un vero e proprio impianto di riciclo, e in questo senso un anello indispensabile per l’economia circolare. Questo significa che per produrre 1 milione di tonnellate l’anno di acciaio da forno elettrico è necessario importare a Piombino – come ovunque – il relativo quantitativo di rifiuti, che a sua volta creeranno nuovi scarti in un rapporto stimabile in 1 a 0,2-0,3: ovvero, ogni 1 milione di tonnellate di acciaio prodotto ogni anno si avranno nuovi scarti per circa 300mila tonnellate l’anno. Si tratta di una prospettiva che rientra nell’ottica dell’economia circolare, per affrontare la quale occorrono però un’adeguata politica industriale e la presenza di impianti dedicati sul territorio: curiosamente però, mentre l’import di rifiuti “da fuori” e più in generale la gestione dei rifiuti a Piombino ha dominato su altri versanti il dibattito pubblico e soprattutto politico, i temi del tutto speculari riguardanti l’acciaio sono rimasti sottotraccia.

L. A.