Quale Industria 4.0 per rafforzare l’economia circolare? Le 4 proposte di Assoambiente

«Le misure ad oggi ipotizzate nella legge di Bilancio non sono in alcun modo sufficienti a generare una spinta decisa verso quel ‘Green new deal’ nelle intenzioni del Governo»

[17 Dicembre 2019]

Mentre professa la necessità di spingere sull’economia circolare, l’Italia si trova di fatto in «emergenza permanente» nella gestione dei rifiuti che produce, principalmente a causa della carenza d’impianti per gestirli secondo logica di prossimità e sostenibilità: un dato di fatto – documentato oltre che dalla cronaca anche dai numerosi report pubblicati recentemente nel merito, l’ultimo dei quali dall’Ispra – che viene pressoché ignorato dalla manovra di bilancio ormai prossima all’approvazione definitiva.

Secondo Fise Assoambiente – ovvero l’associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali, nonché bonifiche – le misure «ad oggi ipotizzate nella Legge di Bilancio non sono in alcun modo sufficienti a generare una spinta decisa verso quel ‘Green new deal’ nelle intenzioni del Governo; sono solo una sommatoria di piccole misure completamente marginali. Anche l’uso della leva fiscale appare più indirizzato alla ricerca di nuove entrate che a criteri di effettiva efficacia. Nessuna misura è, inoltre, prevista per l’obiettivo di un netto miglioramento degli indici di performance dell’economia circolare, che rappresentano invece uno dei punti qualificanti degli indirizzi europei».

In queste ore Assoambiente sta avanzando presso le sedi competenti alcune proposte, “senza maggiori oneri” per lo Stato, per una strategia nazionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali che favorisca la transizione verso la circular economy, prevalentemente basate sull’uso della leva fiscale come reale incentivo. Il presupposto è il raggiungimento degli obiettivi europei per l’economia circolare (65% di riciclaggio al 2035 di rifiuti urbani, aumento del riciclo degli imballaggi, limitazione all’uso della discarica) che nel nostro Paese necessita di investimenti in impianti per circa 10 miliardi di euro.

«Incentivare tali investimenti – dichiara Chicco Testa, presidente Assoambiente – rappresenta un interesse generale finalizzato ad un miglior uso delle risorse e delle fonti energetiche rinnovabili e determinerà un aumento del prodotto interno lordo e, come evidenziato più volte dalla Commissione europea, dell’occupazione, oltre che il raggiungimento di obiettivi ambientali ed energetici. In attesa che si definiscano le modalità di utilizzo dei Fondi strutturali 2022-2027, che avranno come destinazione economia circolare ed economia digitale, l’applicazione al settore dello schema di incentivi per sostenere Industria 4.0 potrebbe produrre risultati rapidi e positivi».

In che modo? Per incentivare e sostenere gli investimenti in impianti per l’economia circolare, secondo Assoambiente potrebbero essere messi in campo gli strumenti utilizzati con successo nel programma a sostegno di Industria 4.0:

  • Iperammortamento: aliquota per investimenti in beni materiali strumentali nuovi funzionali alla trasformazione green dell’economia circolare (da 140% a 250%).
  • Superammortamento: proroga con aliquota al 140%/250% per i beni strumentali nuovi e potenziamento inserendo beni immateriali strumentali (software) funzionali alla trasformazione green dell’economia circolare.
  • Credito d’imposta alla ricerca, con un credito massimo per contribuente fino a 20 milioni di euro per ricerca sul settore dell’economia circolare.
  • Detrazioni fiscali fino al 30% per investimenti fino a 1 milione di euro in startup e Pmi innovative nel settore dell’economia circolare.

Operazioni da poter concludere “senza maggiori oneri” per lo Stato: secondo le imprese di settore per coprire tali minori entrate fiscali basterebbe infatti l’ammontare derivante dalla tassa sul conferimento in discarica e dall’addizionale (350 milioni di euro) e il tributo provinciale per la gestione dei rifiuti (450 milioni di euro).