Quali usi termici per la geotermia? Domani a Milano il convegno Airu, Ati e Ugi

Come rispondere all’inquinamento dei centri urbani grazie a questa fonte rinnovabile

[20 Marzo 2019]

La geotermia, ovvero il calore rinnovabile naturalmente presente nel sottosuolo, si presta come poche altre fonti pulite a molteplici usi: non solo produzione di elettricità dunque ma anche uso diretto della frazione calore, attraverso la climatizzazione degli edifici e/o in numerosi processi produttivi: dalla serricoltura alle filiere agroalimentari, all’abbattimento dei costi termici per l’industria.

Una versatilità che, in questo caso, fa rima con sostenibilità, e Milano offre un’occasione preziosa per approfondire i possibili usi termici della geotermia: è in agenda per il 21 marzo – al centro congressi Fast – il convegno organizzato da Airu (Associazione italiana riscaldamento urbano), Ati (Associazione termotecnica italiana) e Ugi (Unione geotermica italiana), sul tema: “Gli usi termici della geotermia, con un focus particolare su La rinnovabile termica per lo sviluppo efficiente ed efficace del territorio e come risposta all’inquinamento dei centri urbani”.

Come l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) mostra infatti con chiarezza da tempo, in Italia i principali fattori che contribuiscono all’inquinamento atmosferico sono il traffico veicolare e l’inadeguata climatizzazione degli edifici. Si tratta di un fenomeno che ha assunto ormai dimensioni largamente preoccupanti, dato che l’Agenzia Europea dell’Ambiente stima come l’inquinamento atmosferico provochi in un solo anno in Italia 84.300 decessi, dato che rende il nostro Paese il peggiore nello scenario europeo.

Come intervenire, dunque? Il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici rappresenta ad oggi il settore che, più di ogni altro, assorbe i consumi energetici europei: soddisfare i nostri bisogni di climatizzazione convoglia infatti il 47% dei consumi finali di energia nell’Ue, che solo al 19% vengono però coperti da fonti rinnovabili.

Adesso però le direttive europee impongono obbiettivi sempre più ambiziosi per le energie rinnovabili (32% di copertura del fabbisogno entro il 2030), e la geotermia – grazie alla quale possiamo produrre sia elettricità sia calore – può dare un contributo importante per realizzare questo obbiettivo anche nel settore della climatizzazione degli edifici.

Da questo punto di vista la geotermia a bassa temperatura può ricoprire un ruolo determinante nella climatizzazione e nel teleriscaldamento, essendo in grado di migliorare in maniera molto importante l’impatto ambientale legato alla immissione di anidride carbonica e polveri sottili in aree urbane consentendo inoltre un considerevole risparmio energetico ed economico agli utilizzatori.

Il convegno milanese è rivolto agli operatori del settore energetico e agli impiantisti civili e industriali, e affronterà il tema a tutto tondo, spaziando dalle applicazioni della geotermia in Italia e nel mondo, all’affrontare esperienze e casi concreti, dagli aspetti economici e finanziari a quelli legati a componentistica e attrezzature.

Per maggiori informazioni ed il programma completo dell’evento: https://www.unionegeotermica.it/Evento.asp