L’azienda leader nell’economia circolare toscana premiata a Ecomondo

Revet, allo studio una nave dotata di impianti per recuperare le plastiche disperse in mare

Un progetto nato con Cisambiente, Confitarma e altri soggetti tecnici insieme al ministero dell’Ambiente, per affrontare un problema di portata globale

[15 Novembre 2019]

Nel mondo circa l’85% dei rifiuti presenti in mare è in plastica, e i mari italiani – dove galleggiano 179.023 particelle di microplastica per km quadrato – non sfuggono certo al problema: per affrontarlo occorre un approccio pragmatico a partire da una migliore raccolta e gestione del rifiuto a terra, ma le dimensioni dell’emergenza sono così ampie da rendere sempre più necessari interventi per raccogliere le plastiche che in mare ci sono già finite. Un fronte sul quale la Toscana sta lavorando alacremente, prima attraverso il progetto Arcipelago pulito e adesso attraverso la partecipazione della pontederese Revet a un progetto che prevede «l’ingegnerizzazione di una nave dotata di impianto per selezionare e avviare a riciclo plastiche e bioplastiche raccolte in mare».

«Sulla base dell’esperienza acquisita sul marine littering col progetto Arcipelago pulito che ha permesso al ministro dell’ambiente Sergio Costa di varare la legge Salvamare – ricordano dall’azienda – Revet oggi partecipa a un progetto con Cisambiente, Confitarma e altri soggetti tecnici, insieme al ministero dell’Ambiente, per allestire una nave attrezzata con impianti di raccolta, selezione e recupero delle plastiche disperse in mare».

Un progetto che testimonia l’importante lavoro condotto dall’azienda pontederese nell’arco di 33 anni di vita, sempre più al centro dell’economia circolare toscana; un know how che non a caso è stato premiato più volte nelle scorse settimane nel corso di Ecomondo, il più importante festival europeo dedicato alla sostenibilità.

Nel corso della cerimonia di assegnazione del premio Oasis – Green Innovation Award 2019 – il direttore Alessandro Cecchi Paone, ha spiegato di aver premiato Revet «per aver tracciato con largo anticipo, già dal 1986, il modello dell’economia circolare sviluppando in Toscana un’esperienza di eccellenza a livello nazionale che integra la raccolta, il trattamento e la preparazione di materiali da reintrodurre nel ciclo produttivo. Revet ha saputo costruire, attraverso una coraggiosa visione d’impresa, un sistema tecnologico fortemente innovativo che permette di servire oggi oltre l’80% della popolazione regionale e di trattare 180mila tonnellate di imballaggi l’anno. Dagli imballaggi in plastica mista estrae la componente poliolefinica per riciclarla e produrre profili utilizzati per realizzare arredi da esterni coerenti con il sistema del Green public procurement. Oppure granuli adatti alla stampa a iniezione di manufatti plastici anche di alta gamma. Soprattutto ha saputo costruire una cultura del recupero portando nel vissuto delle persone gli oggetti da materia prima seconda, come dimostra anche la recente installazione di sedili in plastica riciclata nello stadio di Pontedera».

Revet è stata premiata per l’innovazione tecnologica anche dalla rivista Equologia – Ecofuturo per l’oggetto polifunzionale ‘Goccia’, realizzato «in stampa 3d da granulo poliolefinico riciclato. Pensato dall’architetto Chiara Fanigliulo per numerosi utilizzi, appoggiato a terra è una seduta bassa con portavaso, se capovolto una fioriera/cesto, mentre a parete può diventare da una parte una libreria, dall’altra un contenitore per giochi o utensili».