Ri-Creazione, oltre 13mila studenti per il progetto di educazione ambientale sull’economia circolare

Masi (Sei Toscana): «La transizione non può prescindere da un salto di qualità culturale nell’affrontare le sfide che abbiamo di fronte, il sistema scolastico è fondamentale»

[29 Ottobre 2019]

Rispetto allo scorso anno scolastico sono quasi raddoppiate le adesioni a Ri-Creazione. Da oggetto a rifiuto e ritorno, il progetto di educazione ambientale promosso da Sei Toscana: per la quinta edizione saranno più di 13000 i ragazzi delle scuole primarie e secondarie che parteciperanno, con circa 730 classi coinvolte distribuite in 74 Comuni della Toscana meridionale, coinvolgendo l’intero territorio in cui opera Sei Toscana, dal Valdarno all’Amiata, dalla Valtiberina alla Valdorcia, dalla Valdelsa sino alla costa maremmana e della Val di Cornia.

«Sei Toscana crede molto nell’educazione ambientale rivolta alle giovani generazioni – dice Leonardo Masi, presidente del gestore unico dei servizi di igiene urbana nell’Ato sud – e intende affiancare con ogni sforzo possibile le Amministrazioni in un percorso volto alla crescita e alla formazione dei cittadini di domani. Siamo convinti che la necessaria transizione verso l’economia circolare non possa prescindere da un salto di qualità culturale nell’affrontare le sfide che abbiamo di fronte ed in questo il sistema scolastico è fondamentale. I numeri di questo quinto anno ci rallegrano e sono per certi aspetti straordinari, segno tangibile della qualità dell’offerta formativa e della crescente attenzione verso le tematiche ambientali proveniente, in particolare, dal nostro territorio. Ringrazio, augurando loro un buon lavoro, gli alunni, gli insegnanti, i circoli didattici, le Amministrazioni comunali e ultime, ma non in ordine di importanza, le società che gestiscono gli impianti. È anche grazie alla loro disponibilità che il progetto può vantare questi numeri».

Anche per questa quinta edizione, l’offerta formativa sarà molto articolata, con sei percorsi diversificati e strutturati in relazione alle varie fasce d’età degli alunni. I percorsi, che quest’anno saranno sviluppati su più di 2100 incontri di formazione, partono dalla riduzione dei rifiuti, dal loro riutilizzo, dalle corrette modalità di raccolta differenziata per garantire il riciclo e il recupero, sino alla scoperta delle realtà impiantistiche del territorio, con un focus specifico sull’e-waste, grazie al percorso incentrato sui Raee (elettrodomestici, lampadine, cellulari, ecc..) e sui Rup (come pile e farmaci).

Uno dei punti di forza del progetto è proprio quello di presentare un’offerta formativa adeguata alle esigenze degli insegnanti e dei territori. Oltre alle lezioni in classe e ai laboratori, alcuni percorsi didattici prevedono visite agli impianti. Le visite sono organizzate su richiesta delle stesse scuole e sono possibili grazie alla disponibilità delle società che gestiscono gli impianti: Aisa Impianti, CRCM, CSAI, Ecolat, Futura, Sienambiente e TB. L’attività di visita agli impianti costituisce uno degli elementi distintivi del progetto e risulta essere molto apprezzata e richiesta tanto che, all’aumento generale delle iscrizioni, corrisponde un aumento anche delle richieste di visita. Oltre agli impianti, gli studenti hanno anche l’opportunità di visitare le altre strutture a sostegno della raccolta presenti sul territorio, come le stazioni ecologiche e i centri di raccolta gestiti da Sei Toscana.

«Non posso che essere soddisfatto per la risposta importante che la scuola ha riservato al progetto di Sei Toscana, segno di una sensibilità ormai consapevole e di una volontà di impegno concreto circa i temi dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente – conclude il presidente di Ato Toscana sud Alessandro Ghinelli – Per le agende delle istituzioni e delle amministrazioni si tratta di priorità non rinviabili e nei confronti delle quali sollecitazioni urgenti stanno venendo proprio dai più giovani verso i quali abbiamo grandi responsabilità. Accompagnarli in questa loro formazione è un requisito indispensabile per guidare le comunità verso un futuro migliore».