Rifiuti, bonifiche e rimozione cumuli a Piombino: «Governo riprogrammi fondi disponibili»

Legambiente chiede di accelerare. Prosegue il confronto col sottosegretario Velo

[25 Luglio 2016]

Continua il confronto tra istituzioni nazionali e ambientalisti sul presente e il futuro della Val di Cornia, confronto innescato a partire dal seminario pubblico organizzato a Piombino da Legambiente lo scorso 1 luglio, dedicato al necessario governo dei flussi di materia. Trascorsa una dozzina di giorni dall’incontro pubblico, i vertici locali e regionali di Legambiente inviarono tre domande – relative alla rimozione dei cumuli di rifiuti speciali, alle bonifiche delle aree interessati e alla gestione delle cave presenti sul territorio – a tutti i livelli istituzionali coinvolti, quesiti sui quali ha preso posizione il sottosegretario Silvia Velo per la parte di competenza del ministero dell’Ambiente.

«Il governo – ha osservato Velo – ha messo a disposizione 50 milioni di euro da destinarsi a bonifiche di aree pubbliche, relativamente a interventi necessari e urgenti per garantire la salute pubblica. Per questo motivo il progetto in fase di elaborazione da parte di Invitalia prevede bonifiche e messa in sicurezza operativa della falda e dei suoli di competenza pubblica. Relativamente alla questione dei cumuli, ribadendo che è da sempre all’attenzione del ministero dell’Ambiente, si rappresenta che questi ricadono in area demaniale. Dal momento che parte degli interventi pubblici sui suoli, all’esito del completamento del layout produttivo saranno coperti da interventi del privato, le risorse residue disponibili, rispetto ai 50 milioni di euro stanziati, potranno essere riprogrammate per la rimozione dei cumuli. dei cumuli. Tale decisione potrà essere valutata nell’ambito del Comitato di Indirizzo dell’Accordo di Programma solo quando sarà disponibile la revisione dello studio di fattibilità di Invitalia. Naturalmente sarà poi necessario rivalersi in danno con il soggetto responsabile, così come prevede la normativa vigente». Per quanto riguarda la questione delle bonifiche, secondo Velo «gli interventi a carico del soggetto privato sono chiaramente definiti nell’Accordo di programma sottoscritto ai sensi dell’articolo 252bis», con gli interventi previsti nell’area Aferpi «in linea con quanto previsto dalla normativa vigente».

Nei giorni scorsi la parola è tornata al Cigno verde, con i presidenti Adriano Bruschi e Fausto Ferruzza (rispettivamente per Legambiente Val di Cornia e Legambiente Toscana) che hanno ringraziato Velo «per il sollecito riscontro» alle domande poste, pur ritenendo la risposta «insoddisfacente».

È infatti certamente positivo che il sottosegretario Velo abbia riconosciuto «limpidamente il problema dei cumuli e la necessità di affrontarlo», anche perché – purtroppo – nell’Accordo di programma quadro siglato per Piombino nel 2014 tale problema «non era neanche menzionato». Ora però sarebbe necessario correre.

Argomentando in proposito alle risposte fornite dal sottosegretario Velo, Bruschi e Ferruzza scrivono: «Lei ci dice che per finanziare la rimozione dei cumuli, si potrà attingere dai 50 mln di € stanziati dal governo per le bonifiche di superfici pubbliche. In questo caso, però, dovremmo aspettare la revisione dello studio di fattibilità di Invitalia e il conseguente completamento del layout produttivo, per verificare quante spese saranno effettivamente coperte dal privato, e solo allora potremo capire l’entità delle risorse residue disponibili rispetto ai 50 milioni stanziati. Queste risorse, peraltro, potranno essere riprogrammate per la rimozione dei cumuli, solo sulla scorta di una decisione che potrà essere valutata e assunta dal Comitato d’Indirizzo dell’Accordo di Programma Quadro. Ricordiamo, inoltre, che nella nostra precedente missiva ponevamo bene in evidenza: “soprattutto quali saranno i tempi. La variabile tempo, così trascurata su tutto lo scibile dell’APQ, lo è ancor di più sulle bonifiche”. Con forza rimarchiamo come, a nostro avviso, la rimozione dei cumuli sia la precondizione per procedere alla messa in sicurezza di tutta l’area. Occorre pertanto avere rapide rassicurazioni sulle risorse finalizzate all’eliminazione del problema dei cumuli di scorie, a partire dalla zona in cui dovrebbe nascere la nuova discarica, ma anche per gli altri cumuli presenti nelle aree demaniali.

Risolvere il nodo finanziario, tuttavia, non basta. Occorre risolvere con altrettanta urgenza il problema delle concessioni demaniali, delle competenze, individuando con chiarezza l’ente che può intervenire. Rammentiamo infatti che l’area della futura discarica sarebbe originariamente demaniale, ma in concessione a Lucchini Amministrazione Straordinaria, società che probabilmente a novembre sarà sciolta. Gli eventuali finanziamenti, allora, potrebbe usarli la Lucchini A.S.? Ci sono i tempi tecnici? Può usarli Rimateria, anche se non è titolare della concessione? Può usarli Invitalia, su un terreno in concessione a un privato?».

Chiedendo al sottosegretario Velo nuovi chiarimenti in proposito, da Legambiente chiudono invitando il governo a riprogrammare i fondi disponibili, per iniziare la rimozione dei cumuli, individuando limpidamente e contestualmente il soggetto attuatore. Sulle modalità di bonifica, torniamo a chiedere quali siano le indicazioni e gli indirizzi in discussione nella Conferenza di servizi, in particolare se si prevede l’asportazione degli hot spot nei suoli o se si procederà invece solo ad una generica tombatura».