Rimateria, inviati alla Regione i documenti per proseguire la Valutazione d’impatto ambientale

Pellati: «La mia posizione rimane contraria, ma non ho potuto evitare di firmare i documenti. La legge mi obbliga a non cagionare danno all’azienda»

[27 Settembre 2019]

Ieri, giovedì 26 settembre, Rimateria ha inviato all’ufficio Via della Regione Toscana dei documenti che vanno a integrare l’iter di Valutazione ambientale relativo al progetto da realizzarsi a Piombino presso il polo industriale di Ischia di Crociano e suddiviso come noto in tre sezioni: attività di trattamento e riciclo in loco delle scorie con impianto mobile sull’area Li53; progetto definitivo della Variante 2 alle opere di chiusura della discarica Lucchini-riprofilatura con la discarica Rimateria; progetto definitivo della nuova discarica sull’area Li53.

La corposa documentazione (pubblicamente consultabile qui, ndr) spazia dai chiarimenti specificamente richiesti lo scorso maggio dal Nucleo regionale di Valutazione dell’impatto ambientale a uno studio sull’impatto odorigeno dell’impianto che testimonia una riduzione dell’impatto olfattometrico, dal progetto definitivo della nuova discarica Li53 (oggi abusiva, mentre il progetto mira a metterla in sicurezza come ordinato da tempo dal ministero dell’Ambiente) al parere tecnico richiesto ad uno studio legale indipendente nel quale si argomenta che «le frazioni di Colmata e di Montegemoli non sono classificabili come “centri abitati” ai sensi dell’art. 3 del CdS».

Attraverso una nota stampa, il neo presidente di Rimateria Francesco Pellati spiega la sua posizione al riguardo: «In qualità di presidente non ho potuto evitare di firmare i documenti, la legge mi obbliga a non cagionare danno all’azienda. In quei documenti, Rimateria propone delle soluzioni per aggirare le criticità che potrebbero indurre la Regione Toscana a non concedere la Via. Chiaramente, ho espresso la mia contrarietà in occasione del Cda che ne ha preceduto la firma e l’invio, posizione che è stata messa a verbale. Una contrarietà che si lega anche alla tardività della produzione di tale documentazione. Il mio ruolo – conclude il presidente Pellati – è espressione del socio pubblico e, in particolare, del socio maggioritario di Asiu, ovvero il Comune di Piombino. Ho spesso dichiarato la mia contrarietà al raddoppio dei volumi di discarica allineando la mia posizione a quella del sindaco Ferrari. Detto questo, non potevo far altro che apporre la mia firma: è la maggioranza del Consiglio di amministrazione che ha l’ultima parola e la maggioranza era favorevole».

«Prendo atto – commenta invece il sindaco Ferrari – dell’invio di questi documenti a firma del dottor Pellati: è la maggioranza del Cda che decide come operare e il presidente può solo palesare il suo disaccordo, cosa che mi risulta abbia fatto opponendosi anche all’integrazione documentale oggi in discussione. Per la prima volta tocchiamo con mano la grave scelta di privatizzare un’azienda come Rimateria: l’ingresso dei due soci privati ha marginalizzato il ruolo della parte pubblica. Le integrazioni al progetto di raddoppio sono inammissibili in quanto tardive. Inoltre, queste modifiche rappresentano un vero e proprio nuovo progetto: è impensabile che la Regione possa prendere in considerazione una tale modifica nel bel mezzo di un procedimento di Via ormai giunto a conclusione.  Le criticità permangono: la distanza dai centri abitati, le emissioni odorigene e tutti quegli elementi ostativi sottolineati dal Comune, e contenuti nei pareri di Arpat e Asl, non subiscono riduzioni nonostante questi nuovi documenti presentati da Rimateria.  La società sta cercando, con ogni mezzo a sua disposizione, di vedere il proprio impianto raddoppiato ma gli elementi ostativi che abbiamo portato alla luce sono, a nostro avviso, insuperabili. L’azienda continua a ignorare le istanze dei cittadini che devono convivere con i disagi che la discarica di Ischia di Crociano provoca quotidianamente. Noi continueremo a fare tutto il possibile per impedire l’aumento dei volumi. Provvederemo a redigere una nuova relazione da inviare all’ufficio Via della Regione per contrastare anche questi nuovi elementi sopraggiunti, anche ricorrendo a pareri esterni se necessario».

 

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