Rimateria, soddisfazione a Piombino. Giuliani-Chiarei: «Rilancio e sviluppo degli impianti»

Sindaco e assessore alzano il tiro: «Utile pensare ad un accordo specifico dedicato all'economia circolare dell'intero comprensorio»

[12 Agosto 2016]

Il conferimento di Asiu in Rimateria e la ricapitalizzazione di quest’ultima, formalizzato nei giorni scorsi, è stato oggi definito come «un momento storico» dal sindaco di Piombino e dal suo assessore all’Ambiente, rispettivamente Massimo Giuliani e Marco Chiarei. «Questi passaggi segnano il concretizzarsi di un’idea forte di governo dei flussi di materia di questo territorio. Gli indirizzi e le strategie che i comuni soci di Asiu hanno dato lo scorso anno al presidente Caramassi si stanno attuando secondo le previsioni. Un’incessante attività scandita da passaggi molto complessi ha prodotto, e sta producendo, il rispetto dei tempi e degli obiettivi».

Adesso, come anticipato da Caramassi proprio sulle nostre pagine, il prossimo step prevede la pubblicazione del bando per la vendita del 60% delle quote aziendali entro la fine del mese corrente in modo da bilanciare i compiti di pianificazione e controllo destinati ai soci pubblici con quelli della gestione operativa destinata ai soci industriali.

«Resta fermo il controllo pubblico della società – sottolineano Giuliani e Chiarei – Questo progetto ha un carattere innovativo ed il rispetto dei tempi dati inizialmente sta dimostrando come le amministrazioni e i membri del cda stiano dando prova di assoluta efficienza e affidabilità. Contiamo di raggiungere l’avvio della piena operatività di Rimateria tra la fine di quest’anno e l’ inizio del 2017. Gli investimenti inizieranno a concretizzarsi a partire dal rilancio e sviluppo degli impianti destinati alle attività di trattamento, inertizzazione e riciclo dei materiali».

Il recente ottenimento delle autorizzazioni regionali – si è recentemente concluso il procedimento coordinato Via e Aia per la riqualificazione ambientale delle aree a discarica di Ischia di Crociano – permetterà la realizzazione di nuovi volumi destinati allo smaltimento in sicurezza dei rifiuti speciali non riciclabili, ricordano sindaco e assessore, creando «le condizioni che avevamo programmato permettendoci di avviare il processo virtuoso di sviluppo della società Rimateria».

Ma una vera economia circolare, come sottolineato già da Caramassi, vede il proprio fulcro nel governo dei flussi di materia – dall’estrazione della materia prima alla sua lavorazione industriale, consumo, rifiuto e recupero, all’interno di un complesso metabolismo economico –, che non può tradursi nel solo “problema dei rifiuti e delle bonifiche”. Secondo sindaco e assessore proprio i passaggi che stanno portando alla crescita del progetto Rimateria caratterizzano «il concretizzarsi di un’idea forte di governo dei flussi di materia di questo territorio», e su quest’onda Giuliani e Chiarei lanciano la proposta di una cabina di regia dedicata all’economia circolare.

«L’entrata in campo di Rimateria – osservano – mette a disposizione uno strumento che deve essere finalizzato a ricucire le molte criticità che ancora persistono: il tema dei “cumuli” di rifiuti dispersi su ampie porzioni di territorio, i progetti di bonifica e messa in sicurezza dei suoli e della falda a carico di soggetti privati e pubblici, gli esiti delle procedure per l’individuazione dei soggetti colpevoli dell’inquinamento, un variegato assetto di proprietà dei terreni industriali (Aferpi, Demanio; Lucchini A.S), le dinamiche dello sviluppo delle aree portuali e retroportuali e molto altro. Perciò riteniamo che occorra una regia unica, uno strumento innovativo, capace di inquadrare secondo un’ottica di sistema le problematiche elencate e rendere più rapidi i grandi processi di trasformazione che attraversano questo territorio».

Come noto, quando un’occasione simile si presentò con la stesura nel 2014 dell’Accordo di programma quadro per Piombino, incomprensibilmente neanche vennero inclusi riferimenti alla questione degli scarti di lavorazione delle acciaierie: eppure ogni tonnellata di acciaio prodotta da forno elettrico, come quello che si auspica installerà Aferpi, esita in media 250 kg tra scorie e scarti di lavorazione. Oggi, Giuliani e Chiarei colgono al balzo la palla e rilanciano: «La Regione Toscana sta dando un grande impulso in termini di raccordo tra le varie problematiche ma potrebbe essere utile pensare ad un accordo specifico dedicato all’economia circolare dell’intero comprensorio, secondo la felice tradizione degli accordi di programma sottoscritti fino a oggi. Noi siamo pronti ad essere tra i protagonisti».

L. A.