Coldiretti Livorno e Pisa confermano la loro contrarietà, e declinano l’invito al confronto

Scapigliato, Rea Impianti porta avanti il progetto di riqualificazione agro-economica dell’area

Dall’ex “Fattoria La Madonnina” al primo Centro toscano per l’economia circolare: giovedì 14 marzo un incontro pubblico a Rosignano Marittimo

[12 Marzo 2019]

Il polo di Scapigliato, dopo aver ricevuto l’11 febbraio la nuova Autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione Toscana – al termine di un lungo e complesso iter al termine del quale c’è stata la pronuncia positiva di compatibilità ambientale relativamente alle attività in corso e future – continua il suo percorso di apertura verso la cittadinanza per condividere gli sviluppi del progetto “La fabbrica del futuro”: nell’auditorium di Piazza del mercato a Rosignano marittimo, giovedì 14 febbraio alle 15.30, sarà protagonista di un videodocumentario la storica “Fattoria La Madonnina”, pronta oggi a diventare sede del Centro toscano per l’economia circolare.

A pochi metri dal polo di Scapigliato, la fattoria apparteneva alla famiglia ebraico-cattolica, Forti – Sanpaolesi, colpita dalle politiche razziste del regime fascista; Rea Impianti (società pubblica che gestisce Scapigliato) l’ha acquistata per farne un polo di ricerca regionale volto a migliorare il recupero di risorse dai rifiuti. L’evento di presentazione, organizzato dal Comune di Rosignano Marittimo insieme a Rea Impianti e Istoreco parteciperanno tra gli altri il Cnr, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’ex proprietario della fattoria, sarà l’occasione per condividere questa trasformazione che ha luogo a Scapigliato: «La storia interessante, lunga e complessa della famiglia dei Forti – Sanpaolesi e lo sviluppo del nuovo centro, culla – spiegano da Rea Impianti – della sperimentazione di tecnologie per il recupero dei materiali e sede delle attività di supporto all’incubatore green per realizzare coltivazioni agro-economiche in grado di sfruttare tutte le risorse che il Polo di Scapigliato può mettere a disposizione (energia, calore, compost e anidride carbonica) e che nel loro insieme possono costituire le fondamentali pre-condizioni per un progetto di riqualificazione agro-economica dell’area».

Un’evoluzione che trova però alcune resistenze nell’area, come testimoniano anche oggi i presidenti di Coldiretti Livorno (Simone Ferri Graziani) e Pisa (Fabrizio Filippi), i quali annunciano che non parteciperanno a un altro incontro informativo (previsto per domani, mercoledì 13 marzo) sul progetto industriale di sviluppo del Polo di Scapigliato cui Rea Impianti li aveva invitati. Le due associazioni di agricoltori ribadiscono la loro «contrarietà all’ampliamento e alle politiche che prevedono ulteriori conferimenti di rifiuti speciali sui territori che rientrano nei perimetri della discarica».

Secondo Coldiretti Livorno e Pisa «le nuove occupazioni prospettate dal progetto “Fabbrica del Futuro” vanno a discapito di quelle agricole e di altri settori che si fondano sulla bellezza e la salute del territorio», e stimano che «si sono persi già oltre 100 posti di lavoro nel settore dell’agricoltura, più l’indotto, e prevediamo che la presenza della discarica non farà che aumentare questi numeri nei prossimi anni».

Così come presentato da Rea Impianti fin dalle prime comunicazioni pubbliche del progetto avvenute nel 2016, la nuova Aia conferma però al contrario il criterio della costante diminuzione dei conferimenti in discarica dei rifiuti che, già ridotti di circa il 20% rispetto alla precedente autorizzazione, diminuiranno progressivamente del 12,5% nel 2022, del 17,5% nel 2026 per arrivare a poco più di 300.000 t nella fase finale del lotto. Inoltre, oltre alle già citate iniziative di riqualificazione agro-economica dell’area promosse dall’azienda pubblica, per creare un ambiente più compatibile e in armonia con il contesto paesaggistico intorno al polo impiantistico, è stato avviato l’intervento di rinverdimento dell’area di Scapigliato, con la messa a dimora delle prime 4560 nuove piante. Per migliorare l’impatto che Scapigliato ha sul territorio, Rea Impianti ha inoltre acquisito, e sta acquisendo, nella fascia territoriale che circonda l’impianto (oltre 60 ettari di terreno), decine di immobili residenziali più vari capannoni e fienili, utilizzati dalle attività agricole circostanti, con l’obiettivo sia di favorire il trasferimento delle residenze delle famiglie più vicine agli impianti, nonostante l’impatto odorigeno si sia sensibilmente ridotto negli ultimi tempi, sia di valorizzare i terreni circostanti attraverso un progetto di sviluppo di agricoltura innovativa.

Data l’evidente rilevanza del progetto per il territorio, è dunque di grande importanza un costruttivo dialogo su questi temi (anche con l’importante contributo delle associazioni di agricoltori): potrebbe essere utile per migliorare ulteriormente il progetto, e darne una corretta rappresentazione alla cittadinanza.

L. A.