Riceviamo e pubblichiamo

Sinistra: un Manifesto per il clima e l’impegno per il Green new deal, verso le elezioni europee

[24 Aprile 2019]

Sinistra Italiana sostiene la lista “La Sinistra” che si candida alle elezioni europee del 26 maggio 2019, unendo tutte e tutti coloro che in Italia fanno riferimento alla quarta formazione politica dell’Europarlamento: la Sinistra Unitaria Europea – Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL). È uno strumento essenziale per far contare la voce di coloro che uniscono l’agenda dell’eco-sostenibilità e della tutela dell’ambiente con quella della tutela del lavoro, delle garanzie sociali, della sovranità popolare democratica, dell’impegno per la trasformazione economica della società.

Ci riconosciamo, ad esempio, nel senso dell’incontro significativo svoltosi Venerdì Santo a Roma tra la giovane svedese Greta Thurnberg e il segretario nazionale della CGIL Maurizio Landini: quando generazioni e storie diverse sono capaci di relazionarsi per costruire un futuro sostenibile ed inclusivo, la Sinistra deve esserci, facendo contare un contributo intelligente ed autonomo. “La Sinistra” dedica alla transizione ecologica dell’economia e al cambiamento climatico il quinto dei propri undici punti del proprio manifesto di programma. Si parte da un assunto drammatico: secondo l’IPCC, International Panel on Climate Change dell’ONU, abbiamo un decennio per vincolare i governi a scelte energetiche, produttive, economiche, che contengano l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi centigradi, prima che il cambiamento climatico diventi incontrollabile e distruttivo. Per la loro vita e il futuro di tutti, si sono infatti mobilitati i giovani di tutto il mondo.

Su cosa si impegna “La Sinistra”? Il nostro obiettivo è che L’Europa entro il 2030 riduca le emissioni di gas serra del 65%, il consumo di energia del 40%, e perché il 45% dell’energia venga da fonti rinnovabili. Per questo motivo proponiamo un programma di riconversione ecologica con investimenti nelle filiere industriali, dei trasporti, dell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili, pari ad almeno il 3% del Pil europeo, che si può finanziare con buoni emessi dalla Banca Europea degli investimenti e sostenuti dalle Banche Centrali Europee. Non abbiamo bisogno di un super-ministro delle finanze, ma di una capacità di indirizzo e di controllo da parte del Parlamento europeo sull’allocazione delle risorse . In questo modo si può rilanciare l ’indispensabile intervento pubblico in economia, per orientarlo alla riconversione . Il Piano interverrà anche per la salvaguardia dal rischio sismico e idrogeologico , coinvolgendo nella progettazione e nella gestione le comunità locali e i territori. Assieme a questo piano dobbiamo mettere in campo una trasformazione dell’economia: bisogna impedire i processi privatizzazione, inquinamento e sfruttamento delle risorse naturali, ed all’opposto difendere ed estendere i beni comuni. Bisogna bloccare le grandi opere inutili e dannose, come la TAV Torino-Lione.

Un nuovo sviluppo e valorizzazione dell’agricoltura vanno perseguiti attraverso una difesa delle biodiversità: opponendosi agli Ogm, difendendo le aree agricole dalla cementificazione, ripopolando le zone rurali interne come l’alta Val di Cecina. Al contempo vanno difese le risorse del mare, combattendo l’inquinamento e la pesca eccessiva e incontrollata. È questo il senso del nostro Manifesto per il Clima, il Climate Emergency Manifesto sostenuto da tutte le forze del gruppo parlamentare GUE/NGL. Al centro del Manifesto vi è la promozione di una «giustizia climatica» per la quale si chiede di costruire una vera e propria base giuridica che riconosca le responsabilità economiche e sociali, storiche e presenti, nell’alterazione della biosfera. Si tratta proprio del punto su cui si stenta a trovare la giusta strada per affrontare il dopo protocollo di Kyoto.

Inoltre, il Manifesto propone punti di grande impatto: il riconoscimento degli elementi naturali come beni comuni, la fine dell’uso dei fossili, la fine dell’austerità per avviare invece una stagione di investimenti verdi, la responsabilità dei poteri e delle istituzioni pubbliche. Sul secondo punto, Sinistra Italiana si impegna nel concreto anche nelle elezioni amministrative, proponendo politiche per la decarbonizzazione dei territori a partire dal Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, che le nostre candidate e candidati supporteranno a partire proprio dai Comuni più piccoli: siamo infatti convinti che tale battaglia non possa essere una “medaglietta ambientalista” di circostanza, ma un punto concreto per l’impegno nei territori piccoli e grandi, assumendosi pezzi concreti di responsabilità verso le generazioni presenti e future.

Il nostro sostegno alla geotermia nel quadro di un impegno per le energie rinnovabili – rinnovato nell’iniziativa pubblica svoltasi a Pomarance con la partecipazione della capogruppo in Senato, Loredana De Petris – è inquadrato proprio in questo senso: sostenere una fonte energetica diversa dai combustibili fossili, con una tecnologia con ampie possibilità di costante miglioramento, con un nesso importante con un territorio della nostra provincia come l’Alta val di Cecina, dove il teleriscaldamento è opportunità concreta di abbattimento dei costi delle utenze per i cittadini e di sganciamento dalle fonti inquinanti. “La Sinistra” e SI s’impegnano per efficaci alternative comuni, per un futuro eco-sostenibile e di dignità sociali.

di Ettore Bucci, Segretario di Sinistra Italiana per la provincia di Pisa