Sviluppo sostenibile della geotermia e finanza verde in Toscana, il punto del DTE2V

Il Distretto Tecnologico Regionale Energia ed Economia Verde organizza oggi un evento all’Obi Hall di Firenze e un altro il 17/11 in Sant’Apollonia, ancora nel capoluogo

[7 Novembre 2017]

È in corso in queste ore l’iniziativa Innovation 2 Business, dove oltre 200 protagonisti del sistema della tecnologia e dell’innovazione in Toscana si sono incontrati all’Obi Hall di Firenze per approfondire i temi ricerca e competitività, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra startup e PMI innovative, da un lato, e grandi aziende alla ricerca di nuovi servizi e tecnologie, dall’altro, attraverso il sistema del cosiddetto “matching” tra domanda e offerta di innovazione.

Organizzato da Intesa SanPaolo in collaborazione con Regione Toscana ed i Distretti Tecnologici regionali, l’evento è arrivato quest’anno alla sua seconda edizione e rappresenta un’occasione unica per numero ed alto profilo di aderenti all’iniziativa: in qualità di soggetto gestore del Distretto Tecnologico Regionale Energia ed Economia Verde DTE2VCoSviG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) non solo ha partecipato all’organizzazione dell’appuntamento, ma ha inoltre inserito sul portale dedicato all’iniziativa alcune informazioni di contatto relative ad alcune aziende con cui opera. Un’ulteriore opportunità per favorire un “matching” tra domanda e offerta di innovazione dei soggetti che parteciperanno all’evento, e per facilitare eventuali contatti tra soggetti interessati a strumenti finanziari.

Prospettiva questa che si intersecherà con le strategie di policy regionali ed europee con l’altro appuntamento che il DTE2V sta preparando per venerdì 17 novembre in Sant’Apollonia, sempre a Firenze.

In quell’occasione sarà la stessa Strategia di Specializzazione Intelligente per la Ricerca e l’Innovazione (RIS3) – uno dei pilastri della programmazione 2014 – 2020 dei Fondi europei – ad essere oggetto di analisi, confronto ed eventuale revisione. Per la Toscana, la RIS3 rappresenta la strategia di ricerca e innovazione che attua, mediante piani e programmi, la trasformazione del territorio grazie alle sue eccellenze tecnologiche: tre le priorità tecnologiche (Ict e fotonica, Fabbrica intelligente, Chimica e nanotecnologie) e cinque le sfide strategiche (Sostenibilità e sviluppo rurale, Territori intelligenti, Innovazione sociale, Smart manufacturing, Ricerca e capitale umano) da finanziarsi.

Attraverso la Mid Term Review della RIS3, l’osservatorio S3, a cui partecipano i distretti tecnologici in Toscana, è chiamato a effettuare un esame delle Road Map espresse nel 2014, con le attività di conferma/revisione della stessa che saranno orientate, dall’Amministrazione Regionale, al confronto interregionale.

Per questo sarà centrale, nell’appuntamento in Sant’Apollonia, approfondire le possibilità offerte da una Piattaforma delle Regioni Europee per la Geotermia, che proprio a Firenze – lo scorso 11 Settembre – si sono riunite l’ultima volta.

In quell’occasione si condivise l’obiettivo di giungere alla firma di un Memorandum d’Intesa che costituisce un passo importante verso la creazione di un gruppo informale di “Regioni geotermiche energetiche” europee.

La mappatura delle competenze esistenti in ciascuna Regione accompagnerà il processo di consapevolezza delle potenzialità capacità espresse in ciascun territorio e la possibile cooperazione interregionale, volte a superare le comuni difficoltà a un ulteriore coltivazione e impiego delle risorse geotermiche.

Malgrado a fine 2016, nell’UE, esistessero già 53 impianti geotermoelettrici con una capacità totale installata pari a circa 1 GWe e circa 280 (4,8 GWth) teleriscaldamenti geotermici in Europa, sono oggi emerse nuove sfide per la geotermia, che vanno a sommarsi a quelle già esistenti connesse ai temi della competitività tecnologica: un’ulteriore espansione di questo mercato è, infatti, spesso, condizionata da fattori di preoccupazione sociale ed ambientale altrettanto spesso connesse alle possibilità tecnologiche.

Una delle strategie proposte alle autorità regionali per superare tali impasse è quella dell’ascolto delle comunità locali, anche attraverso processi partecipativi agli iter decisionali e alla raccolta di osservazioni positive, realizzando – di fatto – un nuovo modello di governance da un lato rispettoso dei territori e dall’altro che promuova uno sviluppo sostenibile e condiviso.

Un modello che potrebbe essere chiamato “Geothermal Energy 2.0”, con obiettivi molto chiari verso lo sviluppo sostenibile, la vocazione territoriale e i piani aziendali dei soggetti industriali.

Una “Governance” la cui ricerca rientra appieno all’interno dei punti fondanti il piano strategico del DTE2V: Fabbrica 4.0, decarbonizzazione, potenzialità di sviluppo dell’autoproduzione del GNL in Toscana e – appunto – processi di valorizzazione della geotermia e delle altre fonti energetiche rinnovabili (solare e biomassa).

È oggi davvero importante dimostrare la sostenibilità delle attività nel settore geotermico, documentando – ad esempio – che la quantità di emissioni di nuove centrali geotermiche è inferiore a quella degli impianti operativi o che gli impatti paesaggistici di altri sistemi sono inferiori a quelli oggi funzionanti: su questo e molto altro ci si confronterà proprio in Sant’Apollonia.