Per l’Italia garantirebbe fino a circa 6 miliardi di euro l’anno di introiti fiscali

Ttf, 140 milioni di persone chiedono di approvare la tassa sulle transazioni finanziarie Ue

Oltre mille economisti e 10mila organizzazioni da 39 paesi scrivono al premier Renzi e gli altri leader europei

[18 Maggio 2016]

Il Momento è Adesso! è il motto scelto per un’impressionante mobilitazione internazionale che chiede di istituire in tutta l’Unione europea la Ttf, la tassa sulle transazioni finanziarie: il negoziato sulla Ttf europea a cui partecipano oggi la Germania, la Francia, l’Italia, la Spagna, l’Austria, il Belgio, la Grecia, il Portogallo, la Slovenia e la Slovacchia è iniziato nel marzo 2013; durante il vertice Ecofin dello scorso 8 dicembre 2015 i 10 Paesi del negoziato hanno annunciato di avere raggiunto un accordo di massima, e si sono impegnati a trovare la quadra sulle restanti questioni aperte entro il mese di giugno 2016.

Ad un mese dal nuovo e forse decisivo appuntamento, 10.000 organizzazioni della società civile assieme alle maggiori associazioni sindacali da 39 Paesi – in rappresentanza di oltre 140 milioni di persone – si rivolgono ai 10 capi di Stato e di governo europei, tra cui il presidente del Consiglio Matteo Renzi, perché concretizzino l’impegno che si sono assunti i rispettivi paesi. Un imponente supporto da parte della società civile, cui si aggiunge anche il sostegno accademico: la Ttf europea è sostenuta infatti da oltre 1.000 economisti al mondo, tra i quali spiccano i premi Nobel per l’Economia P. Krugman e J. Stiglitz oltre ai docenti e ricercatori delle prestigiose università di Harvard, Oxford, Cambridge, La Sorbonne, Berkeley, Kyoto.

«Obiettivi fondamentali come l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e al riscaldamento globale, il finanziamento delle iniziative contro le pandemie globali sono sempre stati subordinati alla finalità di una massimizzazione del valore autoreferenziale al mondo della finanza – dichiara Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica all’Università Tor Vergata di Roma e portavoce della Campagna ZeroZeroCinque, che rappresenta la coalizione italiana sulla Ttf – L’effetto è stato l’esplosione del volume dei capitali supersonici e la progressiva riduzione di quelli pazienti con una crisi degli investimenti e del loro finanziamento che è sotto gli occhi di tutti. La crescita delle disuguaglianze che ne è derivata è alla radice dell’attuale crisi migratoria. È ora di voltare pagina: la tassa europea sulle transazioni finanziarie è un passo importante in questa direzione».

I sostenitori della Ttf chiedono quindi ai leader dei paesi europei di mandare un segnale politico chiaro e mettere pubblicamente il welfare dei cittadini europei e di quelli più poveri al mondo prima degli ‘interessi di parte’ del settore finanziario, dando così il via libera a una Ttf ambiziosa nell’architettura e solidale nella destinazione dei proventi: le risorse raccolte dalla Ttf europea, fino a circa 6 miliardi di euro l’anno per l’Italia, dovrebbero essere infatti investite prima di tutto per creare occupazione, finanziare i servizi pubblici in Italia e allo stesso tempo contrastare la povertà estrema, le pandemie e il cambiamento climatico in tutto il mondo.

Dieci Paesi europei, tra cui l’Italia, sono oggi sul punto di annunciare un accordo storico. Un punto di svolta che contribuirebbe a disincentivare finalmente pratiche speculative sui mercati e a far versare al settore finanziario il “giusto contributo fiscale” agli Stati. Dopo anni di trattative, ancora non è chiaro se la strada che imboccheranno sarà quella giusta.